Modena, i due preti sospesi dalla Curia e sotto accusa: «Hanno sperperato soldi al Casinò»

L’avvocato li difende. E denuncia uno strano furto in parrocchia

La chiesa di San Benedetto Abate si trova alla periferia di Modena. Don Giovanni Braglia ha retto la parrocchia per anni, diventando un punto di riferimento per la zona. Ma un mese fa lui e don Dariusz Mikoda sono stati sospesi dal ministero. Con motivazioni non chiare, visto che la curia parla di motivi economici ma anche pastorali. Un gruppo di parrocchiani si è ribellato. E il vicario generale dell’arcidiocesi Giuliano Guzzetti si è trovato la cancellata del cortile della chiesa chiusa con una catena nel giorno in cui doveva celebrare la prima messa. Ora, racconta il Resto del Carlino, l’attività si è normalizzata. Ma intanto l’avvocato dei due parroci rimossi è dovuto intervenire per smentire le accuse che circolavano e continuano a circolare. Ovvero quelle di aver fatto fallire la parrocchia e sperperato somme al casinò. La diocesi ha anche fatto sapere che i due dovevano liberare la canonica e ha proposto loro altre soluzioni abitative. Ma loro sono rimasti lì. La diocesi dice che «continuano a percepire il contributo economico dal ’Sostentamento clero’». Martedì don Dario ha denunciato un furto in parrocchia: «Hanno scassinato il mio armadietto e hanno rubato documenti e fatture». «Guarda caso – aggiunge il legale – proprio domenica le videocamere erano state spente per un’avaria».


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