Forza Nuova resuscita, ora nel mirino c’è Giorgia Meloni: «Con lei Italia colonia degli Usa»

A un anno dall’assalto alla sede della Cgil, il movimento di estrema destra riparte sotto la guida del veterano Roberto Fiore, ma senza Giuliano Castellino, ancora sotto sorveglianza speciale

Il partito di estrema destra Forza Nuova si sta riorganizzando. E lo fa un anno dopo l’assalto alla sede della Cgil a Roma, avvenuto il 9 ottobre 2021. I suoi dirigenti nazionali si sono riuniti pochi giorni fa per rilanciare il nuovo sito internet e i suoi account social. Sul web, accanto al logo c’è il motto «Dio, Patria e Famiglia», mentre sullo sfondo i volti – sempre gli stessi – di Roberto Fiore, membro storico del gruppo neofascista e tornato in libertà dopo i fatti del 9 ottobre 2021, ma anche quello di Morsello, morto nel 2001 e fondatore di Forza Nuova nel 1997 a Verona. Chi manca, però, è Giuliano Castellino, nei confronti del quale la Cassazione – il 14 ottobre scorso – aveva confermato il regime di sorveglianza speciale, respingendo il ricorso della difesa del forzanovista contro il decreto emesso dalla Corte di Appello di Roma del 17 giugno 2021. Al suo posto è stato scelto come vicesegretario Luca Castellini ultras dell’Hellas Verona, anche lui coinvolto nella devastazione della Cgil, perché – scrive Fiore su Twitter – «Non ha ceduto a minacce e lusinghe del regime che ci ricattò per scioglierci». Dopo le proposte di scioglimento, depositate in Parlamento, e la messa al bando del partito insieme al suo fondatore – l’ex terrorista nero di Terza Posizione – FN si è riunita a Terni «contro il deep state» per il primo evento dalla sua “rinascita”. I temi sono sempre gli stessi: appoggio alla Russia e ai no-vax e opposizione al diritto all’aborto. Nel mirino del gruppo neofascista, però, è finita di recente anche la nuova presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, definita dai forzanovisti «incoerente» per le posizioni pro-Nato espresse sia al Governo, ma anche in campagna elettorale.


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