Ginnastica, dopo le denunce a Desio arriva la psicologa per le atlete: così la federazione prova a superare lo scandalo

Sarà Marcella Bounous a vigilare sui rapporti tra atleti e tecnici all’Accademia di Desio, tra i centri sportivi finiti al centro della bufera dopo i racconti delle ex atlete

All’Accademia di ginnastica ritmica di Desio, al centro delle recenti cronache sulle presunte violenze psicologiche delle allenatrici ai danni delle ginnaste, arriva una duty officer. È questa la decisione del Commissario dell’accademia internazionale, Valter Peroni, nonché vicepresidente vicario della Federginnastica, al fine di tutelare le atlete. L’incarico è stato affidato a Marcella Bounous che dovrà vigilare sul rapporto tra atleti e tecnici presso l’istituto in questione e, laddove fosse necessario, segnalare eventuali anomalie. E ogni 60 giorni farà una relazione al Commissario sull’attività svolta. Oltre ad essere docente universitaria, Bounous è una pedagogista e psicologa, specializzata in psicologia dello sport e già presidente dell’Aips, Associazione Italiana di Psicologia. Tra le misure messe in atto a tutela delle ginnaste, è in programma per domani 12 novembre un Consiglio Direttivo Federale straordinario per la ratifica dei provvedimenti presidenziali e per dare attuazione a ulteriori iniziative a salvaguardia dei propri atleti.


Il piano della Federginnastica

Ma non solo Desio. La Federazione Ginnastica d’Italia si sta muovendo in più istituti per provare a intervenire tempestivamente. Nel weekend partirà l’attività «Survey», un’indagine approfondita su tutte le sedi delle accademie nazionali e internazionali di ginnastica in maniera trasversale sulle sezioni olimpiche di Ritmica, di Artistica maschile e femminile e di Trampolino Elastico. All’Accademia di Fermo, nelle Marche, dedicata ai ginnasti uomini dell’alto livello dei grandi attrezzi è arrivata la psicologa e psicoterapeuta Daniela Bucci, specializza in psicoterapia espressiva con focus su bambini e adolescenti e con esperienze pregresse nell’ambito della ginnastica. Ma non si fermerà qui. Proseguirà le visite anche a Fano, Pescara, Brescia, Milano, Seveso, Civitavecchia e Roma. Il suo ruolo si svilupperà attraverso una serie di colloqui e interviste private e approfondite a tutte le atlete e gli atleti della FGI convocati nelle accademie al fine di monitorare eventuali situazioni critiche.


L’ondata di denunce sugli abusi

Il caso ginnaste è iniziato a fine ottobre quando l’atleta Nina Corradini ha denunciato pubblicamente, per prima, le presunte pressioni psicologiche che avrebbe subito negli anni scorsi dalle allenatrici della Federginnastica. Pressioni che l’hanno poi portata a lasciare la squadra delle “Farfalle“ il 14 giugno 2021. A seguito del suo racconto, si è fatta avanti anche un’altra ex Farfalla della Nazionale: Anna Basta. Dinamiche uguali che, dopo 3 anni di sofferenze tra le azzurre, decise di abbandonare anche lei la squadra. E da qui, a cascata, sono emerse sempre più testimonianze, tanto che l’organizzazione Change The Game ha lanciato una petizione che chiede giustizia per tutte le ginnaste vittime di violenza psicologica, ma anche «nei confronti di tutte le allenatrici che hanno insegnato con amore e hanno affidato le loro ginnaste a colleghe nella speranza di farle prendere il volo, e che invece le hanno fatte cadere».

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