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Ginnastica, la direttrice dell’Accademia di Desio: «Ragazze manipolate». Federginnastica: «Mai invitato a comportamenti omertosi» – L’audio

14 Novembre 2022 - 15:41 Redazione
ginnastica artistica abusi denunce
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La direttrice tecnica dell'Accademia di Desio Emanuela Maccarani ha inviato un messaggio Whatsapp alle colleghe della Federazione in cui sostiene che le ragazze che hanno denunciato violenze siano state manipolate

Nella sua prima versione il testo riportava una frase – attribuita al comportamento della direttrice tecnica dell’Accademia di Desio Emanuela Maccarani – che è stata modificata in seguito a una nota di Federginnastica che pubblichiamo in coda all’articolo.

La direttrice tecnica dell’Accademia di Desio Emanuela Maccarani ha inviato un messaggio Whatsapp alle colleghe della Federazione in cui sostiene che le ragazze che hanno denunciato violenze siano state manipolate. Maccarani si riferisce alle «due ginnaste» Anna Basta e Nina Corradini. E sostiene che per lo scandalo della ginnastica la colpa sia da attribuirsi alla «società civile, alla responsabilità genitoriale e all’attività scolastica di base che non forma e non prepara i nostri ragazzi alla vita». Nell’audio l’allenatrice si rivolge poi ai tecnici invitandoli a fare attenzione alle manipolazioni della stampa. L’allenatrice di Desio era stata difesa pochi giorni fa da Giovanni Malagò: il presidente del Coni aveva parlato della necessità di rigore e disciplina nello sport, pur scusandosi poi per le violenze denunciate dalle atlete.

Dagli audio di Maccarani riportati oggi da Repubblica e che Open è in grado di farvi ascoltare invece sembra che le colpe siano da trovare altrove: «Credo che siano vittime degli abusi di alcuni adulti o comunque di persone anche specializzate nelle varie materie che in questo momento stanno vicino a loro», dice. E ancora: «La richiesta è quella di allertare tutte le vostre allenatrici e i vostri tecnici che ora verranno assediati sicuramente nei piccoli paesi e cittadine da intervistatori e da giornalai che non faranno altro che estrapolare piccole espressioni verbali o piccole testimonianze da altre testimonianze che vanno più in profondo. Per quanto riguarda il vertice della federazione e la mia posizione di responsabile della squadra azzurra non ci sarà dubbio che verrà tutto chiarito».

Poi l’autodifesa: «Io sono una bella persona, leale e inattaccabile, non per i titoli che ho ma proprio per ciò che sono. Ed è per questo motivo che la mia tranquillità è fortificata dalla realtà. Sono trent’anni che sono alla guida di tutto questo e se sono ancora qui è proprio perché non è mai uscita una menzogna o una bugia dalla mia bocca. Questo adesso mi darà la lucidità per ricostruire ogni passaggio, perché quando si raccontano le cose distorte poi è difficile potersi ricordare di tutto. Invece quando i fatti sono chiari, la ricostruzione è più semplice. Grazie di tutto il supporto di quasi tutte le persone tra di voi che non dimenticherò».

La replica della Federazione

Successivamente alla pubblicazione dell’articolo, la Federazione ha inviato una nota a Open: «L’estratto della registrazione che Emanuela Maccarani, direttrice tecnica della Nazionale di ritmica, ha inviato via Whatsapp alle sue collaboratrici, estrapolato dal contesto – si legge – appare palesemente diverso dal suo significato reale e lontano dal suo pensiero. Quello di Maccarani è un messaggio alle sue collaboratrici per metterle in guardia da eventuali manipolazioni e non certo un invito ad adottare comportamenti omertosi. Inoltre va rilevato che la frase contenuta nell’articolo secondo cui “le testimonianze delle ex atlete vittime di abusi” sarebbero “quanto di peggio può uscire dall’indole umana” è lontana dal significato reale. Come si può evincere ascoltando l’audio originale Maccarani dice testualmente: “Sono parecchi giorni che è cascata addosso alla nostra meravigliosa sezione quanto di peggio può uscire dall’indole umana”. La Maccarani non si riferiva quindi né alle denunce, né tantomeno alle ginnaste, con le quali ha sempre avuto un rapporto di stima e affetto, quanto piuttosto al vortice di polemiche che si è abbattuto in questi giorni sulla Federazione Ginnastica d’Italia – FGI».

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