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Napoli, genitore minaccia infermiera all’ospedale Santobono: «Se mio figlio si sente male ti uccido» – Il video

15 Novembre 2022 - 09:48 Redazione
La scena è stata ripresa in un filmato pubblicato sulla pagina Facebook del consigliere regionale della Campania Francesco Emilio Borrelli

La discussione in merito alla somministrazione di un farmaco degenera in minacce di morte rivolte all’infermiera. Succede a Napoli, nell’ospedale Santobono. «Lo giuro sui miei figli, ti uccido. Se mio figlio si sente male, ti uccido», è quanto si sente un uomo promettere all’infermiera pediatrica. La scena è stata ripresa in un video. Che poi ha pubblicato sulla sua pagina Facebook il consigliere regionale della Campania, Francesco Emilio Borrelli. A suo dire, il soqquadro ha costretto le colleghe della ragazza minacciata a nasconderla in uno stanzino. «Sono stata oggetto di minacce e violenza per più di 2 ore. Mi è stata quasi lanciata una bombola di ossigeno ed un estintore per aver somministrato, chiedendo al genitore presente, del Nurofen a un ragazzo di 12 anni con un dolore toracico. Dolore valutato ben 2 volte secondo i protocolli in uso», avrebbe spiegato la diretta interessata. Lo si legge in una lettera indirizzata a Borrelli, riportata nella didascalia del post.

«Ma la madre non presente alla valutazione non era d’accordo sulla somministrazione del farmaco visto che il paziente era a suo dire asmatico. Ma non ho avuto modo di farle capire che le due cose non sarebbero mai state correlate!», prosegue. Per concludere con uno sfogo finale: «Sono stanca di svolgere il mio lavoro così, non ho più voglia di combattere la violenza e la mancanza di rispetto per noi operatori sanitari. Ci mettiamo il cuore… inutilmente». «Abbiamo chiesto di identificare questi individui che dovranno essere denunciati – ha commentato Borrelli -. Ormai la situazione è fuori controllo e non si può più tollerare che certi soggetti portino terrore e violenza negli ospedali tra i presenti ed impedendo al personale medico di svolgere le proprie mansioni. Servono presidi militari nei pronto soccorso e pene severe per violenti».

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