Missili in Polonia, Usa: «Responsabilità russa, Kiev ha tutto il diritto di difendersi». E Zelensky insiste: «Il razzo non era nostro»

Il Cremlino loda gli Usa per la «reazione misurata», ma convoca l’ambasciatore polacco

Continua lo scambio di accuse sulla provenienza del missile che nella serata di ieri 15 novembre ha colpito la città polacca di Przewodów, al confine con l’Ucraina, uccidendo due dipendenti di un’azienda agricola. Le prime analisi delle intelligence dei Paesi coinvolti sembrano aver scongiurato il rischio di un allargamento del conflitto russo-ucraino. Il presidente polacco, Andrzej Duda, parlando oggi con i giornalisti in conferenza stampa aveva chiarito che «probabilmente» l’esplosione era stata causata da un missile della difesa aerea di Kiev finito fuori rotta. Una valutazione, quella di Duda, confermata sia dal segretario generale della NatoJens Stoltenberg, che dagli Stati Uniti. Ma una volta abbassatasi la tensione sia gli Usa che l’Ucraina hanno messo i puntini sulle i, tornando a sottolineare con forza le responsabilità di Mosca.


Dalla parte di Kiev

Nel pomeriggio, gli Usa hanno chiaritola loro posizione sull’incidente, precisando che sebbene non ci siano prove che «contraddicano la valutazione preliminare secondo cui il missile esploso in Polonia era ucraino», resta il fatto che la responsabilità di «questo tragico incidente» è della Russia che «ha lanciato una raffica di missili contro l’Ucraina destinati a colpire le infrastrutture civili», costringendo Kiev alla difesa: «L’Ucraina aveva – e ha – tutto il diritto di difendersi», ha concluso la Casa Bianca per bocca della portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale Usa, Adrienne Watson. Scongiurata, dunque, la possibilità di un conflitto più esteso, ora per il capo di stato maggiore americano, Mark Milley, «l’arrivo dell’inverno comporterà un naturale calo nelle battaglie sul campo» e questo potrebbe rappresentare «una buona finestra per negoziare la pace».


La versione di Zelensky

Chi sembra non accettare del tutto l’ipotesi di Polonia, Nato e Stati Uniti sul fatto che il missile ucraino sia caduto nel territorio polacco per errore o a causa di un incidente è invece il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Il capo di Stato dell’Ucraina ha infatti ribadito ai giornalisti a Kiev di non avere dubbi sulla provenienza del razzo. «Non ho dubbi che non fosse il nostro razzo», ha detto secondo quanto riportato da Interfax Ukraine e rilanciato dai media internazionali. Il leader ha sottolineato di aver ricevuto rapporti dal comando delle forze armate e dell’aeronautica, e «non può che fidarsi di loro». Zelensky ritiene inoltre che l’Ucraina avrebbe dovuto essere autorizzata a ispezionare il luogo dell’incidente. «Possiamo non dire le conclusioni finali? Abbiamo il diritto di far parte della squadra investigativa? Certo», ha concluso.

Tensione Polonia-Russia

Anche il Cremlino, nel frattempo, ha mosso ulteriori passi diplomatici. Dopo aver sottolineato positivamente «la reazione misurata» degli Usa alla notizia, il Cremlino – secondo l’agenzia Tass – ha convocato l’ambasciatore polacco a Mosca. Il presidente polacco Duda, si è saputo in serata, ha invece convocato una nuova riunione del Consiglio di sicurezza nazionale domani alle 12.

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