Esplosioni in Polonia, Stoltenberg: «Prime indagini parlano di missile di difesa ucraino. Ma non è colpa di Kiev»

L’Organizzazione del Trattato Nord Atlantico ha ribadito il suo sostegno militare a Kiev

Oggi, 16 novembre, si è tenuta la riunione straordinaria degli ambasciatori del Consiglio Atlantico. Il vertice speciale della Nato è stato convocato per discutere dell’esplosione avvenuta in Polonia al confine con l’Ucraina che ha causato due vittime. Nella conferenza stampa a margine dell’incontro, il segretario generale Nato Jens Stoltenberg dimostra prudenza ma si sente di rassicurare: «Le indagini sull’accaduto sono in corso, necessitiamo di aspettare l’esito ma non abbiamo indicazioni che le esplosioni siano frutto di un attacco deliberato e non abbiamo indicazioni che la Russia stia preparando un attacco alla Nato».


L’attacco a Putin

L’incidente di ieri sera, 15 ottobre, non sembrerebbe dunque essere responsabilità di Mosca, almeno direttamente. Ma neanche di Kiev, nonostante «gli esiti preliminari delle indagini indicano che l’incidente è stato provocato da un missile di difesa anti-aerea ucraino». Stoltenberg puntualizza «in maniera chiara» che l’Ucraina «non ha colpe». Quanto avvenuto, infatti, sembra essere «il risultato del massiccio lancio di missili russi sull’Ucraina. Questa è la dimostrazione che la guerra di Putin crea situazioni pericolose. Putin deve fermare questa guerra». Il monitoraggio in corso, assicura, è «continuo»: «La Nato ha rafforzato la sorveglianza sul lato orientale, sia con truppe di terra sia con difese aeree e navali». Con una mano tesa verso Kiev: «La Nato provvede al sostegno dell’Ucraina per la sua difesa e forniremo più aiuti», ha aggiunto Stoltenberg. L’obiettivo è quello di «massimizzare la probabilità di negoziare» e assicurarsi che l’Ucraina «resti indipendente». Il Paese, continua, «ha il diritto di difendere contro la guerra illegale della Russia». «Abbiamo sistemi di difesa aerea operativi 24ore su 24 con aerei, abbiamo sistemi di terra e navali. I nostri sistemi di difesa anti-aerea entrano in funzione se c’è un attacco». Ma non sarebbe questo il caso, ribadisce: «Non abbiamo evidenze che in Polonia ci sia stato un attacco deliberato». L’Organizzazione atlantica farà comunque quanto necessario per difendere i suoi alleati: è la promessa finale con cui si chiude l’intervento del segretario generale.


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