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Qatar 2022, i giocatori iraniani non cantano l’inno: fischi dai tifosi. Ma spuntano striscioni di supporto per i manifestanti – Il video

21 Novembre 2022 - 14:49 Redazione
Prima della sfida contro l'Inghilterra, la nazionale iraniana ha deciso di solidarizzare con i manifestanti. Dura la reazione di alcuni tifosi

I giocatori iraniani si sono rifiutati di cantare l’inno nazionale prima della partita contro l’Inghilterra ai Mondiali in Qatar. In tutta risposta, una parte dei sostenitori iraniani presenti allo stadio li ha fischiati e insultati. Dai primi video ripresi all’interno del Khalifa Stadium, si vedono alcuni tifosi mostrare il dito medio verso il campo. Dalla curva iraniana, invece, si è sollevata una bordata di fischi, indirizzati ai giocatori che hanno scelto di rimanere in silenzio durante l’inno nazionale. Accanto ai fischi e agli insulti, però, c’è anche una parte del pubblico che si è schierata a difesa della scelta dei giocatori di solidarizzare con le migliaia di manifestanti che da mesi protestano in diverse città iraniane. Dagli spalti dello stadio Khalifa sono spuntati alcuni cartelli con le scritte «Freedom for Iran» e «Women, Life, Freedom». La decisione di rimanere in silenzio durante l’inno nazionale era già stata anticipata ieri dal difensore Ehsan Hajsafi, che in conferenza stampa si era ripromesso di rappresentare «la voce del suo popolo». Secondo l’ong Iran Human Rights, sarebbero oltre 378 gli iraniani morti nelle strade negli ultimi due mesi durante le rivolte nate dopo l’uccisione della giovane Mahsa Amini. Se da un lato, la nazionale iraniana ha deciso di unirsi simbolicamente alle manifestazioni in corso nel proprio Paese, dall’altro anche l’Inghilterra ha voluto lanciare un messaggio. Prima del fischio di inizio, infatti, i giocatori della nazionale inglese si sono inginocchiati per qualche secondo. Un gesto fatto per esprimere solidarietà verso il movimento anti-razzista «Black Lives Matter». Sulla questione del rispetto dei diritti Lgbtq+, invece, la squadra inglese ha fatto retromarcia rispetto alla decisione inizialmente annunciata dal capitano Harry Kane di indossare una fascia arcobaleno in segno di solidarietà, dopo la minaccia della Fifa di sanzionare con un cartellino giallo l’eventuale responsabile dell’iniziativa.

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