Manovra, Fazzolari contro Bonomi: «Non può pretendere che lo Stato conosca l’andamento del 2023»

Il presidente di Confindustria aveva parlato di «mancanza di visione sulla lotta alla povertà, come su occupabilità e produttività»

«Bonomi è ai vertici di Confindustria. Un qualunque imprenditore, in tale incertezza, non avrebbe la faccia di dire che sa esattamente l’andamento nel 2023. Non credo che possa pretendere che lo faccia lo Stato». Giovanbattista Fazzolari, sottosegretario all’attuazione del programma, intercettato dai cronisti, ha risposto così alle critiche sulla manovra arrivate dal presidente di Confindustria. L’imprenditore Carlo Bonomi, infatti, in un’intervista a La Stampa aveva definito la finanziaria del governo Meloni «una legge di bilancio a tempo. Giustamente, hanno concentrato due terzi degli interventi sul caro energia, ma solo sino al 31 marzo. Bisognerà capire cosa succederà dopo. Oggi la legge di Bilancio è prudente sui saldi, lo apprezziamo. Ma il primo aprile cosa ci aspetta?». Non solo: il volto di Confindustria ha imputato all’esecutivo una «mancanza di visione, sulla lotta alla povertà, come su occupabilità e produttività». Fazzolari, sottosegretario all’Attuzione del programma, ha respinto le accuse, portando come esempio il taglio del cuneo fiscale, che impiegherà 4,2 miliardi di euro, «cioè più della metà di quanto era disponibile fuori dalle voci obbligate – ha concluso -. Mi sembra che lo sforzo è stato fatto».


Sforzo che a Bonomi non è sembrato sufficiente: «Sul cuneo non si fa un intervento decisivo – e sulla flat tax – se riduci le tasse sugli autonomi, il dipendente con la stessa retribuzione paga tre volte tanto. Alcuni dipendenti iniziano a dire alle imprese che preferiscono passare alla partita Iva, creando problemi di lungo periodo per l’Inps e alimentando il precariato». Secondo il presidente degli industriali, qualcosa di buono, nella manovra, c’è: «Si è tenuta la barra dritta sulla finanza pubblica – però -, le riforme sono slittate di un anno, dal reddito di cittadinanza alle pensioni. Se non ci saranno le risorse, il rinvio diventerà un non fare». Dalla maggioranza era già arrivata una risposta a Bonomi. Maurizio Lupi, leader di Noi moderati, dopo aver letto l’intervista dell’imprenditore aveva commentato: «Ricordo al presidente Bonomi che fa bene a richiamare al cuneo fiscale ma, se sommiamo la riduzione del cuneo fiscale fatto dal governo Draghi a quella fatta da questo governo, iniziamo ad andare nella direzione giusta. Non ci sono solo il 2% e il 3% di oggi ma pure la riduzione fatta con le manovre precedenti. Poi sicuramente possiamo fare di più. Ma ricordiamo che ci sono 21 miliardi su 35 per combattere il caro energia e l’inflazione e anche noi potremmo a ragionare su come concentrare le risorse».


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