Istat, in famiglia quasi la metà degli omicidi: le vittime sono soprattutto donne – I dati

Nel 2021 gli omicidi risultano in lieve calo, ne sono stati commessi 303 (315 nel 2019, 286 nel 2020)

Alla vigilia della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne e mentre il Senato approva il disegno di legge per l’istituzione di una commissione bicamerale di inchiesta sui femminicidi, l’Istat ha pubblicato il suo ultimo rapporto che disegna un quadro allarmante sulle vittime di omicidio nel Paese. Nonostante nel 2021 gli omicidi risultino in lieve calo rispetto al 2019, la maggior parte di questi vengono consumati all’interno dei nuclei familiari e a farne le spese sono soprattutto le donne. «Le vittime uccise in una relazione di coppia o in famiglia – si legge nel report – sono 139 (45,9% del totale): 39 uomini e 100 donne». Tra queste, quasi il 60% delle donne è «vittima di un partner ex partner: 57,8% nel 2020 e 61,3% nel 2019». I dati relativi agli omicidi volontari consumati, rilevati e denunciati dalle forze di polizia nel corso del 2021, mostrano – come riporta il report dell’Istituto – una lieve diminuzione rispetto agli anni precedenti sul totale di quelli commessi: 303 nel 2021, contro i 315 del 2019. In 184 casi le vittime sono uomini, mentre 119 sono donne. In questo senso, sottolinea l’stat, «si arresta il calo degli omicidi di donne e sono in lieve aumento quelli di uomini, che erano invece diminuiti nel 2020 (170)». 


In Italia livelli di omicidi più bassi rispetto al resto d’Europa

Tra i Paesi all’interno dell’Ue che presentano i più elevati tassi di omicidi, nel 2020, troviamo le Repubbliche baltiche, ovvero Lettonia, Lituania ed Estonia: tra 4,88 e 2,78 omicidi per 100mila abitanti. In Italia, invece, il valore si attesta intorno a 0,48 omicidi. Un numero più alto rispetto solo al Lussemburgo dove invece il tasso di omicidi è di 0,32 omicidi per 100mila abitanti. Ma anche per quanto riguarda gli omicidi nei confronti delle donne, i valori italiani sono «tra i più bassi» rispetto alla media dei Paesi dell’Unione europea e «pari a 0,38 omicidi per 100mila donne (0,66 la media europea)». Inoltre, rileva l’Istat, «rispetto a quelli degli uomini i tassi di omicidi di donne sono più elevati in Austria, Repubblica Ceca e Slovenia mentre in Germania, Ungheria, Slovacchia e Croazia sono pressoché uguali».


Le motivazioni per quasi metà degli omicidi: «Rancori personali e futili motivi»

Per quanto riguarda il movente relativo agli omicidi, non è possibile stabilirlo per quasi il 12% dei casi. Le motivazioni rimangono indeterminate per il 16,8% delle vittime maschili e solo per il 3,4% di quelle femminili. In questo ultimo caso, sottolinea l’Istituto, «anche la probabilità di scoprire l’autore dell’omicidio è più alta nel caso di una vittima donna, proprio per la particolarità di questi delitti – che si verificano per lo più in ambito familiare e di coppia – e con conseguente restrizione del campo delle indagini a una cerchia ben delimitata». Il report evidenzia che la motivazione principale degli assassinii è legata a «lite, futili motivi, rancori personali», circa il 45,9%. Al secondo posto, invece, con l’11,6% figurano «motivi passionali» con una distinzione chiara per sesso: il 20,2% per le donne e solo il 6% per gli uomini. Infine, come terza motivazione ci sono «i motivi economici», inclusi gli omicidi a scopo di rapina.

Omicidi donne sono in prevalenza «femminicidi»

Sono 70 le donne uccise nell’ambito della coppia, dal partner o ex partner. È questo il dato riportato nell’ultimo report dell’Istat, valutato sulla base delle informazioni disponibili relative a relazione tra vittima e autore, movente, ambito dell’omicidio. Mentre sono 30 le donne uccise da un altro parente e 4 quelle quelle uccise da conoscenti in ambito affettivo o relazionale, per «un totale di 104 femminicidi presunti, su 119 omicidi con una vittima donna». Infine, «tra le restanti 15 vittime donne ne figurano due con più di 65 anni che hanno subito una rapina da parte di sconosciuti, altre due sono state uccise da conoscenti per problemi di vicinato o altri motivi, mentre altre 11 sono state uccise da sconosciuti con diversi moventi».

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