Qatar 2022, l’allenatore dell’Iran sulle proteste: «Perché non fate le stesse domande agli Stati Uniti sull’Afghanistan?» – Il video

In conferenza stampa Carlos Queiroz ha detto che era arrivato il momento di interrogare altri allenatori su questioni politiche

Alla vigilia del match tra Iran e Galles ai Mondiali in Qatar prevista per oggi 25 novembre, l’allenatore del Team Melli, Carlos Queiroz, ha risposto con toni accesi a una giornalista che gli chiedeva quale fosse la situazione delle proteste nel suo Paese, scoppiate a metà settembre quando si era diffusa la notizia della morte in carcere di Mahsa Amini, arrestata per non aver indossato correttamente l’hijab. «Perché non fate le stesse domande agli allenatori degli Stati Uniti sul ritiro delle truppe in Afghanistan e sul fatto che abbiano lasciato tutte quelle donne sole?». E poi: «Perché non chiedete ad esempio a Gareth Southgate (l’allenatore della nazionale inglese) cosa ne pensa?», ha risposto Queiroz a una giornalista della BBC. In conferenza stampa l’allenatore della nazionale iraniana ha ribadito, infatti, l’importanza della libertà di stampa, ma ha chiarito – inoltre – che era arrivato il momento di interrogare altri allenatori su questioni più ampie. Le proteste in Iran, arrivate ormai al terzo mese, e la conseguente repressione da parte delle autorità sono al centro dei dibattiti in questo Mondiale 2022. Dopo che i giocatori della nazionale iraniana si era rifiutati di cantare il proprio inno nazionale in segno di protesta contro il regime islamico nel Paese durante la partita d’esordio contro l’Inghilterra, ieri – giovedì 24 novembre – era arrivata la notizia relativa all’arresto del calciatore iraniano Voria Ghafouri, accusato di aver criticato il regime di Teheran sui propri canali social. 


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