Iran, arrestato il calciatore Ghafouri per «propaganda». Stramaccioni scioccato: «Era mio capitano: blitz davanti al figlio»

L’esterno Voria Ghafouri, ex nazionale, aveva più volte criticato il regime iraniano, tanto da essere convocato dal leader supremo Khamenei, che lo aveva accusato di «sputare nel piatto dove mangia»

Il calciatore iraniano Voria Ghafouri è stato arrestato dalle autorità del Paese per aver criticato il regime e i problemi della società iraniana sui propri canali social. Secondo quanto riporta l’agenzia stampa Fars, il giocatore è accusato di aver «insultato e infangato la reputazione della squadra nazionale e di aver fatto propaganda» contro lo Stato. Ghafouri, esterno 35enne, conta 28 presenze con la nazionale iraniana, ma non è entrato nella lista dei convocati per i Mondiali in Qatar. Si dice «scioccato» dall’arresto l’ex allenatore dell’Inter Andrea Stramaccioni, coach dell’Esteghlal di Teheran quando Ghafouri ne era capitano. L’allenatore, commentatore Rai dei mondiali, svela all’Ansa anche alcune indiscrezioni sull’arresto del giocatore: «Ho parlato con amici a Teheran, Ghafouri è stato arrestato davanti al figlio maggiore, di 10 anni. E la moglie è preoccupatissima, come tutti noi». L’esterno è considerato uno dei simboli dell’Esteghlal per la sua autorità e il suo carisma. Domani, Stramaccioni commenterà Iran – Galles, dopo che i giocatori della nazionale iraniana hanno si sono rifiutati di cantare il proprio inno nazionale in segno di protesta contro il regime islamico nel Paese. Al momento non è chiaro quali conseguenze potrebbero subire gli iraniani al ritorno in patria dal torneo.


Khamenei sul giocatore: «Alcune persone sputano nel piatto dove mangiano»

Ghafouri si batte da anni affinché anche le donne possano assistere alle partite di calcio in Iran. Nel 2019, dopo che l’allora ministro degli esteri iraniano aveva dichiarato: «Siamo fieri di essere sotto pressione impegnandoci a difendere il popolo della Palestina, del Libano, dello Yemen e della Siria», Ghafouri lo aveva criticato, replicando: «Non siete voi a essere sotto pressione, ma la gente comune». In seguito al suo commento il giocatore era stato convocato dalle autorità governative per fornire spiegazioni. Non prima di aver ricevuto un ammonimento dal leader supremo Ali Khamenei: «Alcune persone, che beneficiano della pace e della sicurezza nel Paese per godersi il proprio lavoro e il proprio sport preferito, sputano nel piatto dove mangiano».


Immagine di copertina: DeFodi Images via Getty Images | Copyright: Mohammad Karamali/DeFodi Images

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