Ischia, il geologo Tozzi: «C’entra anche il cambiamento climatico, ma il resto è colpa nostra»

Secondo l’esperto gran parte delle cause sono da imputare a una scarsa cultura del territorio

Parola agli esperti. «Il cambiamento climatico c’entra di sicuro: ci sono piogge piu’ consistenti, ovvero più acqua in meno tempo. E questo è un elemento importante di cui tener conto. Ma non nascondiamoci: tutto il resto è colpa nostra». Così il noto geologo Mario Tozzi ha spiegato all’Agi cosa c’è dietro la frana di questa mattina, 26 novembre, Casamicciola Terme, sull’isola d’Ischia. «Colpa nostra certo perché c’è degrado, ci si preoccupa del profitto, della stagione turistica e non della cura del territorio», sottolinea l’esperto ribadendo a più riprese come la manutenzione del territorio sia fondamentale nella prevenzione di queste tragedie. Attualmente, la frana di questa mattina ha provocato 12 dispersi, tra cui una famiglia con due bimbi che viveva a monte di Piazza Maio, la zona interessata dalla frana e non ancora raggiungibile dai mezzi di soccorso.


Ingv: «Il rischio di nuove frane c’è»

Il direttore dell’Osservatorio Vesuviano dell’Ingv – Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia – Mauro di Vito precisa che «il rischio residuo è sempre difficile da valutare, ma esiste». Pertanto, spiega, «il rischio di nuove frane nell’imminente è concreto, soprattutto in concomitanza con nuovi eventi piovosi, nell’area di Casamicciola già colpita stamani dalla forte frana che ha raggiunto il lungomare». Secondo di Vito, fenomeni come quello di oggi a Ischia «sono naturali e si possono sempre verificare in particolari territori», ma «l’uomo può e deve intervenire per mettere in sicurezza le zone abitate e soprattutto puntando sulla prevenzione». Quella dell’esperto dell’Ingv, è la stessa linea di Tozzi perché a suo avviso la prevenzione passa attraverso l’intervento con strutture ad hoc e «imponendo la non urbanizzazione delle aree più a rischio, a partire ad esempio dal divieto di costruzione di strade nelle aree a valle, poiché proprio le strade possono favorire lo scorrimento veloce delle frane con conseguenze disastrose».


«Manca una cultura del territorio»

Secondo quanto riferisce Tozzi, «in passato anche con precedenti governi sono state fatte cose buone, coma quella di recuperare denari come sei o sette miliardi per il dissesto idrogelogico ma poi, tranne che per due opere, i denari non sono stati spesi». Così, il geologo incalza: «Allora di cosa parliamo?». «Manca una cultura del territorio, ci vuole una conoscenza maggiore. Tutte cose che a Ischia, sanno bene ma si dimenticano. La manutenzione non va fatta a primavera o in autunno – ha concluso – ma sempre, tutto l’anno». Tozzi comprende che dietro a queste problematiche c’è anche un’imperante burocrazia. E a tal proposito conclude dicendo: «C’entra, soprattutto quando sappiamo che per abbattere un edificio abusivo e pericoloso ci vogliono anche otto anni. Ma non dimentichiamo che queste cose sono in capo ai sindaci…».

Foto di copertina: Mario Tozzi – Facebook

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