Jago mostra il filmato dei vandali che danneggiano la sua opera contro il razzismo: «Una performance di gruppo da non perdere» – Il video

La scultura “Sono pronto al flagello” rappresenta un naufrago disteso su un fianco: prima di arrivare nella capitale ha viaggiato sulla nave Ong Sos Mediterranee

Lo scorso ottobre dell’opera Sono pronto al flagello erano rimasti pochi resti. Il giovane scultore Jacopo Cardillo, in arte Jago, uno degli artisti più promettenti dell’attuale panorama nazionale e internazionale, aveva denunciato il danneggiamento della sua creazione dedicata al razzismo e posizionata da agosto a ponte Sant’Angelo. Atto vandalico che aveva portato il comune di Roma a rimuovere i resti dell’opera ormai pericolosi, nella speranza di poter recuperare la scultura. A distanza di mesi Jago pubblica sui social il filmato che immortala un gruppo di ragazzi camminare verso la scultura. Sono pochi secondi: le tre persone apparentemente di giovane età vanno verso l’opera d’arte che rappresenta un naufrago steso su un fianco. In due la sollevano mentre il terzo controlla l’operazione. «Fortuna che c’erano le telecamere altrimenti ci saremmo persi questa performance di gruppo», scrive Cardillo su Instagram. Il gruppo di vandali, messi in fuga dall’arrivo dei vigili urbani, era intanto riuscito a spostare l’opera. Secondo quanto emerge da un altro filmato, consegnato dalla Sovrintendenza capitolina ai Beni culturali alla polizia locale, in un secondo momento un gruppo di sette persone sarebbe ricomparso accanto alla statua, stavolta riducendola in pezzi. Il danneggiamento registrato il 5 ottobre è il secondo avvenuto alla statua dopo quello del 6 agosto. Mentre i vandali non sono stati ancora identificati, il naufrago di marmo è nelle mani di Jago per un eventuale restauro. L’intenzione iniziale sarebbe stata quella di riposizionarlo nello stesso posto con l’obiettivo di continuare a promuovere il grande valore simbolico dell’opera che, prima di arrivare nel cuore di Roma, aveva viaggiato sulla nave dell’Ong Sos Mediterranee. Un viaggio da Marsiglia a Siracusa e poi fino a Roma per lanciare un messaggio contro il razzismo. La scultura sarebbe dovuta rimanere nel cuore della capitale fino al 5 novembre prima del danneggiamento che l’ha compromessa. Ora Sono pronto al flagello sarà battuta all’asta per un milione e 250 mila euro: l’intero ricavato sarà donato a un’associazione che si occupa di supportare i profughi.


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