Manovra, Calenda: «Da Meloni apertura su molte cose. Forza Italia l’aiuti anziché sabotarla» – Il video

Un’ora e mezza di incontro tra Terzo polo e governo. Ma il centrista fuga ogni dubbio: «Non c’è nessuna disponibilità a entrare in maggioranza»

Si è conclusa la riunione tra la presidente del Consiglio e il leader di Azione, a Palazzo Chigi, per confrontarsi sulla legge di Bilancio. Assieme a Giorgia Meloni, per il governo ha partecipato il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. Ad accompagnare Carlo Calenda, invece, Matteo Richetti e Raffaella Paita, presidenti di Camera e Senato del Terzo polo, Luigi Marattin, capogruppo dei centristi in commissione Bilancio a Montecitorio, e i tecnici con cui nelle scorse settimane è stata elaborata quella che Calenda ha definito una «contromanovra». Un’ora e mezza circa di incontro, descritto «molto positivo» dal Terzo polo. «Siamo entrati nel merito del provvedimento e abbiamo scorso le nostre proposte: ci sono cose su cui noi assolutamente non siamo d’accordo. Ma abbiamo discusso di un’estensione di impresa 4.0, un tetto al costo del gas al posto dei crediti di imposta, nel dettaglio abbiamo parlato di un aumento degli stipendi dei sanitari, abbiamo detto che va ripristinata Italia sicura, abbiamo fatto un’analisi della situazione del Pnrr, e chiesto di riproporre il reddito di cittadinanza come Rei. Su molte di queste cose abbiamo trovato un’apertura», ha commentato Calenda, uscendo da Palazzo Chigi.


Il leader di Azione, poi, ha criticato gli altri partiti, compreso quello di Silvio Berlusconi, per come stanno portando avanti la dialettica sulla manovra: «Se noi facessimo per una volta nella vita una roba normale, se i partiti di governo, leggi Forza Italia, invece di sabotare Meloni, contribuissero a fare la manovra, e l’opposizione invece di andare in piazza presentasse provvedimenti migliorativi, forse sarebbe un Paese normale. Invece continuiamo a essere un Paese machiavellico di cui non ci capisce niente». Ribadendo che «non c’è nessuna disponibilità a entrare in maggioranza», Calenda ha spiegato che «la collaborazione parlamentare c’è per definizione, noi presenteremo emendamenti pur sapendo che i tempi sono strettissimi. Se poi si parla di voto di fiducia ovviamente non ci sarà, ma ci siamo impegnati a non fare ostruzionismo parlamentare per mandare il governo in esercizio provvisorio che sarebbe un dramma per l’Italia». Infine, Calenda ha espresso un giudizio personale su Meloni: «Ho trovato una persona molto preparata, abbiamo discusso per un’ora e mezzo nel merito delle questioni e questo è positivo».


L’invito di Meloni alle opposizioni

In un’intervista al Corriere, il capo dell’esecutivo aveva ribadito la sua apertura, «non uno stravolgimento», alle modifiche: «Sicuramente terremo in debita considerazione le proposte che arriveranno dalla maggioranza e spero che anche l’opposizione abbia un atteggiamento non pregiudiziale. Per questo a chi ha chiesto di interloquire, per ora solo Calenda, abbiamo risposto “volentieri”». Meloni ha specificato, però, che non si tratta di un’operazione per puntellare la maggioranza in parlamento: «Allargare la maggioranza con il sostegno di Renzi e Calenda? Non penso che la maggioranza abbia bisogno di allargarsi a qualcuno perché è solida. Ciò non toglie che se alcuni all’interno dell’opposizione vorranno condividere con noi alcune proposte, ci sarà sempre la nostra disponibilità».

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