Mondiali in Qatar, Mario Ferri dopo l’invasione di campo: «Infrangere le regole per una buona causa non è mai un reato»

L’italiano, soprannominato Il Falco, ha invaso il campo durante la partita Portogallo-Uruguay sventolando la bandiera della pace, prima di essere bloccato dalla sicurezza

È stata la sua ultima corsa su un campo da gioco quella di ieri. Lo ha detto lo stesso Falco, l’invasore di campo che durante la partita Portogallo-Uruguay dei Mondiali 2022 ha attraversato il prato del Lusail Stadium sventolando una bandiera arcobaleno e indossando una maglia di Superman – suo marchio di fabbrica – su cui campeggiavano le scritte «Save Ulkraine» e «Respect for Iranian Woman». «La chiamerò The last dance», ha scritto in un post su Instagram in cui ha ribadito i messaggi di ieri. Uno «per l’Iran dove ho amici che soffrono, dove la donna non viene rispettata» ha scritto, lanciando un appello: «Il mondo deve cambiare, lo possiamo fare insieme con gesti forti, che vengono da cuore, con coraggio». Riguardo alla bandiera arcobaleno della pace, il Falco – all’anagrafe Mario Ferri – ha scritto: «La Fifa ha vietato le fasce da capitano con l’arcobaleno e le bandiere per i diritti umani sugli spalti, hanno bloccato tutti, ma non me, come un Robinhood 2.0 ho portato il messaggio del popolo. Vogliamo un mondo libero che rispetta tutte le razze e tutte le idee». Infine, ha rivelato: «Sono stato un mese in guerra a Kiev come volontario e ho visto quanto quel popolo stia soffrendo. Vogliamo la pace in Ukraina, slava Ukraina». «Infine ha dichiarato: Infrangere le regole se lo si fa per una buona causa non è mai un reato».


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