Caso Soumahoro, la cooperativa Karibu gestita dalla suocera è stata messa in liquidazione

L’annuncio del ministro delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso durante il question time: per quanto riguarda la coop Aid, gli ispettori hanno riscontrato irregolarità non sanabili e ne hanno proposto lo scioglimento

La cooperativa Karibu gestita dalla suocera di Aboubakar Soumahoro, Marie Thérèse Mukamitsindo, dalla sua compagna Liliane Murekatete e da suo cognato Michel Rukundo, è stata messa in liquidazione coatta amministrativa per eccessivo indebitamento. Ad affermarlo è il ministro delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso, nel corso del question time alla Camera. «Si è conclusa ieri l’istruttoria con la proposta di messa in liquidazione coatta amministrativa per eccessivo indebitamento. Mi appresto dunque a nominare i commissari liquidatori», ha affermato il ministro, aggiungendo che gli ispettori «hanno trovato i locali chiusi al primo tentativo di accesso, a seguito di diffida hanno avuto finalmente accesso e hanno acquisito la documentazione rilevante della cooperativa». La Stampa aveva raccontato il 24 novembre scorso che la coop ha debiti per un milione e mezzo nei confronti del fisco, perché non ha versato le trattenute delle buste paga dei dipendenti, i contributi Inps e le tasse sull’impresa, e avrebbe maturato al 31 dicembre 2021 un passivo totale di 2 milioni e 425 mila euro. Destino diverso per la cooperativa Consorzio Aid nei confronti della quale – fa sapere Urso –  «gli ispettori del ministero hanno riscontrato irregolarità non sanabili e ne hanno proposto lo scioglimento». Al momento l’unica indagata dalla procura di Latina nell’ambito dell’inchiesta sulla gestione delle coop è la suocera del deputato dell’Alleanza Verdi e Sinistra. I reati che i procuratori le contestano sono malversazione, ma anche truffa aggravata e false fatturazioni. 


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