Proteste alla Scala, la Comunità ucraina di Milano UaMi prende le distanze da ogni forma di «cancel culture»

Da oltre 280 giorni manifestano contro l’invasione davanti al Duomo di Milano, ma rispetto ad altri scoraggiano le forme di protesta contro le attività del Teatro

Nel corso della giornata in cui sarebbe andata in scena la Prima al Teatro alla Scala, alcuni cittadini ucraini residenti a Milano hanno manifestato di fronte al teatro per contestare l’opera «Boris Godunov» del compositore russo Modest Petrovič Musorgskij, prevista da programma per l’inaugurazione della stagione. L’invito a boicottare la cultura russa è arrivato anche dal ministro della cultura ucraino, Oleksandr Tkachenko, finché la Russia non cesserà l’invasione. Una voce contraria arriva però dalla Comunità ucraina di Milano (UaMi), che da oltre 280 giorni manifesta ogni sera dinnanzi al Duomo in favore del popolo aggredito: «La Comunità ucraina di Milano UaMi coglie l’occasione per scoraggiare ogni genere di forma di protesta o manifestazione altrui che possa creare disagio all’Ordine pubblico, disonorando il glorioso vessillo ucraino».


Luigi Menegazzi, giovanissimo italo-ucraino portavoce di UaMi, rimarca l’estraneità della Comunità con le proteste inscenate alla Scala: «Alla luce dei recenti disordini causati da manifestazioni che nulla hanno a che vedere con l’incredibile coraggio mostrato in questi mesi dall’Ucraina, immotivatamente aggredita e violentata nella sua stessa esistenza, e in considerazione del fatto che per colpa di qualche gruppo esterno ad essa ingiuriose e inqualificabili rimostranze possano verificarsi in concomitanza della “prima” in scena oggi al Teatro alla Scala di Milano, la Comunità ucraina di Milano UaMi presente ogni sera a piazza Duomo, comunica che si asterrà da ogni genere di apparizione pubblica, manifestazione o raduno».


Una presenza costante, come testimoniato dalle gallerie quotidiane del fotografo Lorenzo Ceva Valla, l’ultima pubblicata la mattina del 7 dicembre 2022 dove vengono riportati i ringraziamenti alle forze dell’ordine di Milano per aver garantito la sicurezza dei manifestanti di UaMi, durante i festeggiamenti della comunità marocchina a seguito della vittoria contro la Spagna ai Mondiali di calcio. «Devo dire che sentire parlare di guerra accompagnati dall’esplosione, per fortuna assolutamente innocua, di petardi e fuochi pirotecnici faceva un certo effetto. Credo che a molti dei presenti questi rumori abbiano riportato alla mente ben altri ricordi e ben altre paure», ha raccontato Lorenzo Ceva Valla nel suo post.

Luigi Menegazzi (UaMi) – Maggio 2022

La comunità UaMi, composta da un centinaio di membri perlopiù ucraini, da oltre 280 giorni manifesta a Duomo raccontando quanto accade al popolo di Kiev: «Una sconfitta dell’Ucraina sarebbe una sconfitta, oltre che dell’Ucraina, dell’intero mondo democratico e dell’Europa» scrive Max La Russa, uno dei membri italiani più attivi. Una presa di posizione in merito alle scelte artistiche della Scala, contraria a qualsiasi forma di “cancel culture”, nonostante gli insulti e il disprezzo subito da parte di alcuni cittadini russi durante uno dei loro sit-in.

Foto di copertina: Lorenzo Ceva Valla

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