Chi sono i componenti del comitato di bioetica del governo Meloni: «La prevenzione dell’aborto è doverosa»

Il presidente è Angelo Vescovi, che lavora in un struttura fondata da Padre Pio. Due dei tre vicepresidenti sono di impostazione cattolica

È stato nominato ieri, con decreto della presidente Giorgia Meloni, il nuovo comitato nazionale di Bioetica. E molti membri della nuova squadra condividono un’impostazione cattolica, riporta La Stampa. Nell’annunciare le nomine, la premier Giorgia Meloni ha parlato di criteri di scelta come il «pluralismo ideale e professionale», oltre «all’inclusione di un’ampia varietà territoriale, di esperienze e provenienze». Così il nuovo presidente è Angelo Luigi Vescovi, farmacologo e biologo. Direttore della Camera di Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo, paese che ospita le spoglie di colui che nel 1956 la fondò: Padre Pio. Istituito di ricovero di carattere scientifico dal 1991, ha ospitato, nel 2012, il primo trapianto di cellule cerebrali umane su un soggetto affetto da sclerosi laterale amiotrofica, effettuato proprio da Vescovi. Il comitato ha poi tre vicepresidenti. Uno è il medico Riccardo Di Segni, dal 2001 rabbino capo della Comunità ebraica di Roma.


Mauro Ronco e «la doverosa prevenzione dell’aborto»

C’è poi Mauro Ronco, professore emerito di diritto penale dell’università di Padova. Milita in Alleanza Cattolica dal 1968, e ne è esponente nazionale oltre che responsabile per la sezione piemontese. Collabora inoltre con Sanità, rivista di azione cattolica dove l’uomo ha scritto anche degli aspetti morali e giuridici dell’aborto e del divorzio. Quattro anni fa, al quarantesimo anniversario della approvazione delle legge 194, ha dichiarato che il provvedimento «tradendo radicalmente l’indicazione costituzionale» ha «trascurato pressoché completamente la tutela della maternità e del concepito». Inoltre, la legge avrebbe «gravissime lacune» anche per quanto riguarda la «doverosa prevenzione dell’aborto sul piano tanto sociale quanto giuridico». In un’intervista, sempre su La Stampa di oggi, Ronco si dice preoccupato, poiché «mi sembra che ci si sia pericolosamente avvicinati a un uso dell’aborto come metodo contraccettivo». Ronco si è spinto a dire che l’interesse individuale ad avere un figlio sano e l’interesse sociale a evitare i costi per la cura dei soggetti fisicamente e psichicamente inadeguati fondano il «diritto »alla selezione prenatale.


Maria Luisa Di Pietro: «Dalla manipolazione della scienza alla manipolazione delle parole»

Infine, tra i vicepresidenti del comitato, istituito nel 1990, c’è anche Maria Luisa Di Pietro docente della facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica del Sacro cuore. Uno dei suoi scritti si intitola: «Aborto. Dalla manipolazione della scienza alla manipolazione delle parole». Un libro che raccoglie «novanta domande e novanta risposte per contrastare il pensiero unico, per ricostruire la speranza, per amare la verità».

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