Fusione nucleare, l’annuncio Usa: per la prima volta ottenuto surplus energetico in laboratorio. La soddisfazione dei ricercatori: «Svolta storica»

La segretaria al dipartimento per l’Energia statunitense ha presentato ufficialmente i risultati del laboratorio californiano: «Una svolta storica»

È infine arrivato l’annuncio ufficiale della segretaria al dipartimento per l’Energia Jennifer Granholm. I ricercatori sono riusciti a generare un surplus energetico in un laboratorio della California tramite fusione nucleare. Una svolta storica che corona lo sforzo degli scienziati: «I ricercatori e lo staff della National Ignition Facility hanno dedicato le loro carriere a vedere l’innesco per fusione diventare realtà – ha detto la responsabile Granholm – e questo punto di svolta sprigionerà altre scoperte». In conferenza stampa è intervenuta anche Arati Prabhakar, consigliera per la scienza del presidente Joe Biden, che ha parlato di «pietra miliare per la scienza» e di «meraviglia ingegneristica». La direttrice dell’Ufficio presso la Casa Bianca per le politiche scientifiche e tecnologiche ha sottolineato gli sforzi e il lavoro dei ricercatori: «Non ne è bastata una, sono state necessarie numerose generazioni di persone che hanno perseguito questo obiettivo». Il direttore del laboratorio nazionale Lawrence Livermore ha sottolineato che ci sono ancora molti ostacoli da superare per arrivare alla commercializzazione di questo sistema di produzione energetica. «Con sforzi e investimenti concertati – ha spiegato Kim Budil – saranno necessari alcuni decenni di ricerca sulle tecnologie per metterci nella posizione di costruire una centrale».


La dimostrazione con il cilindro

Durante l’evento, il vice amministratore per i programmi di Difesa della National Nuclear Security Administration Marvin Adams ha spiegato e e cercato di dimostrare visivamente come funziona questa la fusione nucleare. Tenendo in mano un cilindro, il dirigente ha spiegato che dentro c’era una piccola capsula sferica con un diametro pari a metà di quello di una palla da basket e che 192 raggi di altrettanti laser sono entrati dalle due estremità del cilindro, colpendone la parete interna e depositando energia. Ciò ha dato il via alla reazione, come era già successo altre centinaia di volte. Ma questa volta, per la prima volta, questo esperimento è stato progettato in modo tale che il combustibile di fusione rimanesse abbastanza caldo, abbastanza denso e abbastanza in circolazione da accendersi, producendo più energia di quella che i laser avevano depositato.


Foto: Ansa EPA/MICHAEL REYNOLDS | In conferenza stampa, il vice amministratore per i programmi di Difesa della National Nuclear Security Administration Marvin Adams usa un cilindro per spiegare come è avvenuto l’esperimento

Il test dei ricercatori californiani

L’anticipazione era arrivata dal Washington Post, che aveva reso noto il successo del team di ricercatori avvenuto lo scorso 5 dicembre. Un passo avanti fondamentale nella ricerca per l’utilizzo dell’energia atomica da fusione che il quotidiano statunitense aveva definito «una pietra miliare nella decennale e costosa ricerca per sviluppare una tecnologia che fornisca energia illimitata, pulita ed economica». Il test realizzato la settimana scorsa «ha prodotto più energia con la fusione di quella dei laser utilizzati» per provocare la reazione stessa, ha spiegato il Federal Lawrence Livermore National Laboratory. Secondo quanto riportato dal Financial Times, nella struttura del governo statunitense la fusione nucleare realizzata grazie al laser più grande al mondo ha prodotto intorno ai 2.5 megajoules di energia.

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