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Migranti, il sospetto di Piantedosi sul complotto della Ocean Viking: «Voleva farci litigare con Parigi?» – Il video

15 Dicembre 2022 - 20:05 Maria Pia Mazza
Alla festa per i 10 anni di FdI, il ministro dell'Interno dice che deve essere lo Stato a gestire i flussi dei migranti, non le Ong e i trafficanti

Il governo Meloni pensa a sanzioni «più efficaci» contro le navi Ong. A confermarlo il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi che, parlando alla festa per celebrare il decennale della nascita Fratelli d’Italia a Roma, ha confermato che l’esecutivo è al lavoro su una «traccia normativa per rendere più efficace la non rassegnazione che l’Italia sia l’unico punto di sbarco: ci sarà un quadro di regole sulle Ong come navi private, che ora sono senza regole e ci impongono le loro azioni». Il titolare del Viminale ha aggiunto che «non può bastare una visita medica a bordo per depotenziare l’azione del governo» e sottolineato che il governo non intende «gravare il quadro penale o azioni manettare». Quanto alle tempistiche, il ministro Piantedosi confida che la nuova norma possa arrivare nelle «prossime settimane, o nei prossimi giorni». Il ministro è tornato sul caso della nave Ocean Viking, che ha innescato forti tensioni diplomatiche con la Francia. Piantedosi si è detto «stupito» dalle dichiarazioni del governo francese, ribadendo quanto già detto nell’informativa alle Camere dello scorso 16 novembre, quando il titolare del Viminale ha puntato il dito contro l’ong Sos Mediterranée ritenuta “colpevole” di aver creato tensioni con Parigi. «Quel giorno non abbiamo fatto nulla per arrivare a una rottura con la Francia: la Ocean Viking ha scelto in autonomia di andare in Francia – ha proseguito il ministro -. Segnalo che la vera cosa inquietante della vicenda è che avendo questa nave fatto quello che voleva, in quel momento, decise di cambiare obiettivo e puntare un porto francese. Allora mi domando: non era l’obiettivo di questa nave creare attrito con la Francia?».

Ma oltre alla querelle con l’Eliseo, Piantedosi ha richiamato sul tema tutti i Paesi membri dell’Unione Europea, osservando che «l’Europa è consapevole del problema dei migranti, ma che tutto ciò si traduca in un’azione coerente è di là da venire». E il ministro incalza: «Mentre noi italiani siamo entrati nell’Ue con spirito europeo, gli altri no, pensano che siamo noi il cuscinetto d’Europa. Anche la rotta balcanica è altrettanto importante». Il ministro ha dunque aggiunto: «un governo che si rispetti deve ambire ad avere il governo di questi fenomeni (migratori, ndr)», ha sottolineato che «come Paesi democratici avremmo l’ambizione che in ogni ambito, come ad esempio il salvataggio di persone in mare, deve provvedere lo Stato, non c’è bisogno ci siano tali organizzazioni». E Piantedosi ha poi aggiunto: «Il sospetto che talune formazioni siano ispirate, non so se per l’intervento dei servizi segreti, a creare meccanismi di condizionamento non lo dico io, ma lo dicono studi di qualche anno fa che li definì “armi di immigrazione di massa“». In qualsiasi caso, il titolare del Viminale assicura: «Al di là delle notizie che arrivano, siamo molto attenti e non mi stupirebbe se il protagonismo politico di alcune organizzazioni fosse un anello di una catena più grande gestita da qualcuno che ha interesse a far passare una determinata idea dell’immigrazione come fenomeno incontrollato».

Video in copertina: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev

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