Migranti, i problemi della «linea dura» di Piantedosi: lo scontro con l’Europa e il nervosismo nella maggioranza

Il Viminale ribadisce che non intende ammorbidire la propria strategia, ma intanto 500 migranti di due navi Ong oggi sbarcano a Salerno e Bari con il via libera delle autorità

Solo un mese fa, mentre andava in corso il braccio di ferro con l’Italia, le tre navi Ong bloccate al largo della Sicilia e il resto d’Europa, il ministro dell’Interno ribadiva che il governo sarebbe andato avanti con la linea dura sull’immigrazione. Porti chiusi e interventi solo di soccorso umanitario, e in una direttiva arrivava allo scontro con le Ong impegnate in mare, i cui interventi «non sono in linea con lo spirito delle norme europee e italiane in materia di sicurezza e controllo delle frontiere e di contrasto all’immigrazione illegale». Un mese più tardi, la strategia di Matteo Piantedosi ha subito diversi dietrofront e retromarce. L’ultima a ricevere l’okay per lo sbarco è stata la Geo Barents che, dopo alcuni giorni di stop in mare – e la necessità di tre distinti interventi medici a bordo – si è potuta dirigere verso Salerno. Anche la Humanity ha ricevuto l’indicazione di un porto sicuro e oggi arriverà a Bari. Tra le due navi, sono 500 in tutto i migranti che sono dovuti rimanere bloccati per alcuni giorni in mare in attesa che si sbloccasse la situazione.


Solo nell’ultima settimana – ricostruisce Repubblica – la strategia del Viminale ha mostrato tutta la sua fragilità, seppure il ministero ribadisce che non cambierà nulla. Il 5 dicembre il Viminale comunica che avrebbe sospeso le riammissioni dei dublinanti, i migranti che hanno fatto il loro ingresso in Europa arrivando in Italia e che sono stati poi identificati in altri Paesi. Il giorno dopo, la segretaria di Stato belga per l’asilo e l’immigrazione protesta formalmente, costringendo il governo e il ministro Tajani a chiedere spiegazioni. E così il ministero dell’Interno fa una mezza marcia indietro, annunciando che i dublinanti verranno riammessi ma con nuove modalità. Poi la Humanity e la Geo Barents, ferme per giorni e poi ammesse nei porti italiani. E nelle stesse ore, provando a ricucire con i partner europei, il ministro degli Esteri ha sottolineato che «ogni nave è un caso a sé, non manca dall’Italia una risposta solidale. L’immigrazione è un problema globale, che puà essere risolto solo in ambito europeo».


Leggi anche: