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Manovra, stangata sul tabacco trinciato: da gennaio aumenta di 40 centesimi. Calano le accise sulle sigarette

17 Dicembre 2022 - 14:56 Redazione
La modifica permette di ridurre gli aumenti previsti per i pacchetti di sigarette tradizionali

Stretta in arrivo sul tabacco trinciato: dal 1° gennaio 2023 comprarlo sfuso per rollarsi le sigarette «fai-da-te» costerà fino a 40 centesimi in più. Con un emendamento al Ddl di bilancio, ora all’esame della Camera, il governo Meloni aggiusta il tiro sulle nuove tasse previste per la materia prima delle sigarette rollate, solitamente venduta in pacchetti da 30 grammi. L’accisa minima specifica per il trinciato arriverà a toccare i 140 euro al chilo: una scelta che, secondo la Ragioneria, aumenterà gli incassi per circa 50 milioni nell’anno venturo. Un tesoretto che dovrebbe aiutare l’esecutivo a ridurre il prelievo di 48 milioni sulle sigarette tradizionali, che andava a incidere soprattutto sui prodotti a basso costo.

Aumenti più contenuti per le sigarette tradizionali

I fumatori delle sigarette tradizionali, dunque, dovranno affrontare rincari più contenuti. L’aumento previsto dal 1° gennaio scende dai 15-30 centesimi a pacchetto, ipotizzati con la presentazione della manovra di bilancio, a una cifra compresa tra i 10 e i 12 centesimi. L’emendamento riduce l’importo specifico fisso, attualmente fissato dall’articolo 29 del Dl a 36 euro per mille sigarette nel 2023. Che avrebbe dovuto salire a 36.50 euro nel 2024 e 37 euro nel 2025. Adesso la somma ogni mille sigarette prevista per i prossimi tre anni scende di circa otto euro: e dunque la «specifica» per il 2023 scende a 28 euro, 28.20 nel 2024 e 28.70 dal 2025. La commissione Bilancio attende di passare in esame il correttivo in arrivo, che prevede anche un intervento sull’onere fiscale minimo. Ottenuto dalla somma di due componenti: il già citato importo specifico fisso e un secondo importo che risulta dall’applicazione dell’aliquota di base al prezzo di vendita (a cui poi si aggiunge anche l’Iva). Attualmente il Ddl prevede che tale onere fiscale minimo sia pari al 96,22% della somma dell’accisa globale per il 2023, al 96,50% per l’anno 2024 e al 96,90% a partire dall’anno 2025. Le percentuali, calcolando l’effetto del tabacco trinciato, salgono al 98,10% per il prossimo anno, al 98,50% per il 2024 e al 98,60% a partire dal 2025.

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