I Maroc-Leaks dietro il Qatargate: così Rabat influenzava l’Ue con «l’amico intimo» Panzeri

L’ex eurodeputato faceva parte di un piano d’azione della diplomazia del paese africano, Nelle carte spuntano anche Giorgi e Kaili oltre a Cozzolino

Ci sono i Maroc-leaks dietro il Qatargate. Una serie di documenti confidenziali del governo di Rabat pubblicati su Internet delinea la rete della diplomazia marocchina per esercitare pressioni sul Parlamento Europeo. E sulla commissione mista Ue-Marocco, di cui presidenti sono stati Antonio Panzeri dal 2011, Abderrahim Atmoum nel 2017 e successivamente l’eurodeputato Pd Andrea Cozzolino nel frattempo sospeso dal partito. Dai documenti emerge la nascita del rapporto decennale tra il Marocco e Panzeri. E, scrive oggi il Fatto Quotidiano, un “Piano d’azione per il Parlamento europeo” in cui un diplomatico propone al ministero di Rabat un’operazione per promuovere gli interessi del paese. Attraverso informazione, promozione e lobbying. Il documento è del 4 gennaio 2013. Le indagini del Belgio cominciano nel 2019. Panzeri è citato più volte nei cablogrammi. E c’è anche Francesco Giorgi, il suo ex assistente parlamentare finito agli arresti con la compagna, Eva Kaili, ex vicepresidente dell’Europarlamento. Il piano era quello di influenzare le scelte dell’Ue. E Panzeri viene definito «amico intimo del Marocco». Si pensa a una “coalizione” parlamentare marocchina-europea che “possa operare come rete di pressione”. Infine la creazione di un’agenzia di lobbying in house.


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