Ue, trovato l’accordo sul tetto al prezzo del gas: 180 euro al megawattora. Mosca: «Inaccettabile, reagiremo»

Sull’accordo politico, raggiunto a maggioranza qualificata, la soddisfazione della premier Giorgia Meloni: «Una battaglia che molti davano per spacciata e l’abbiamo portata a casa»

Dopo mesi di dibattiti, tavoli tecnici e discussioni politiche, i ministri dell’Energia dei 27 Paesi membri dell’Ue hanno trovato l’accordo sul tetto al prezzo del gas. Il prezzo sul quale si è trovata l’intesa al Consiglio Energia, oggi 19 dicembre, è di 180 euro al megawattora, ben più basso dei 275 euro proposti a novembre dalla Commissione europea. Un’intesa – quella raggiunta a Bruxelles – giudicata «inaccettabile» da Mosca. Per il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, infatti si tratterebbe di una «distorsione del mercato» che provocherà da parte russa «una reazione». Per il ministro italiano dell’Ambiente e la sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, invece si tratta di una «vittoria dei cittadini italiani ed europei che chiedono sicurezza energetica. È la vittoria dell’Italia che ha creduto e lavorato per raggiungere questo accordo». L’accordo politico sul price cap, raggiunto a maggioranza qualificata, ha ricevuto – dopo ore di trattative – anche l’approvazione decisiva della Germania, che aveva espresso timori e perplessità per lunghi mesi. Contraria invece l’Ungheria, mentre Austria e Paesi Bassi si sono astenuti. A quanto si apprende da fonti europee, citate da Ansa, l’intesa entrerà in vigore il 15 febbraio prossimo. Mentre il differenziale del prezzo al Ttf (Title Transfer Facility) – il mercato di Amsterdam di riferimento per il prezzo del gas – con gli indici di riferimento globali viene fissato, come previsto nell’ultima proposta della presidenza ceca, a 35 euro. I giorni necessari in cui il prezzo deve superare i 180 euro a megawattora perché scatti il meccanismo di correzione restano invece tre. Uno dei punti inseriti nell’intesa prevede inoltre che «la Commissione europea possa, se appropriato, proporre anche modifiche» al regolamento sul price cap sul gas «per includere i derivati negoziati sui mercati non regolamentati (over-the-counter, Otc), oppure per rivedere gli elementi presi in considerazione per il prezzo di riferimento” del gas».


Meloni rivendica il successo

Sorride per l’accordo politico sul price cap anche la premier Giorgia Meloni, che ha proseguito il negoziato politico impostato dal precedente esecutivo guidato da Mario Draghi: «Vengo qui con una piccola, grande vittoria, più grande che piccola: siamo riusciti in Europa a spuntarla sul tetto del prezzo del gas. E’ una battaglia che molti davano per spacciata e l’abbiamo portata a casa. La volontà e la consapevolezza parte sempre da una cosa: essere consapevole di chi sei ed essere fiero di chi sei. Quando hai quella consapevolezza, hai la capacità di raccontare qualcosa di più e di insegnare e di imparare dagli altri», ha detto la premier alla cerimonia per la festa ebraica Channukkà, al museo ebraico di Roma.


La soddisfazione delle istituzioni Ue

A pochi giorni dal termine del suo mandato (semestrale), la presidenza ceca del Consiglio Ue ha rivendicato l’importanza dell’intesa: «È stato l’accordo più difficile da trovare. Una volta ancora abbiamo dimostrato che l’Ue è capace di arrivare ad un’intesa. Il negoziato non è stato facile, ma credo che siamo arrivati ad un compromesso equilibrato» tra un prezzo troppo elevato per cittadini ed imprese e “le salvaguardie necessarie” per le forniture, ha detto in conferenza stampa Jozef Sikela, ministro dell’Industria della Repubblica Ceca. «Il meccanismo non metterà a rischio l’approvvigionamento di gas e la stabilità dei mercati», ha poi rassicurato Sikela. Soddisfazione anche da parte della commissaria Ue per l’Energia, Kadri Simson, per la quale «con questo meccanismo in atto l’Europa sarà meglio preparata per la prossima stagione invernale e per il nuovo round di riempimento degli stock, che sarà più impegnativo di quest’anno».

Prezzi dell’elettricità sotto controllo

Tra i primi a commentare la decisione dell’Ue è stato il presidente dell’Arera, Stefano Besseghini: «Rimane un prezzo alto rispetto a quello industriale, ma sicuramente è più basso di quello con cui si era cominciata la discussione. Un prezzo deve inevitabilmente confrontarsi con i mercati internazionali, e trovare un equilibrio non era facile». A margine del consiglio generale di Assolombarda, Besseghini ha anche rassicurato sul prezzo dell’energia elettrica: «Direi tutto sommato che non ci saranno aumenti perché il trimestre è stato con prezzi medi relativamente bassi». «Per il gas – ha anticipato invece il presidente di Arera – l’inizio della fase invernale porterà sicuramente a un aumento. Tra quindici giorni c’è la formazione del prezzo».

Foto: EPA/JULIEN WARNAND

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