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Covid, allarme anche in Giappone: più di 175mila contagi in 24 ore. «Il governo si prepara a nuova emergenza sanitaria»

24 Dicembre 2022 - 17:46 Redazione
«Nella capitale gli ospedali sono di nuovo messi a dura prova da pazienti gravemente malati», racconta il The Japan News

Nelle ultime 24 ore il Giappone ha registrato 177.620 contagi da Covid-19. Contando anche 399 morti. Numeri che preoccupano il governo del Paese, che ora si prepara ad affrontare una nuova emergenza sanitaria. Il virus è tornato a correre veloce e nei giorni da qui alla fine dell’anno 2022 le autorità prevedono una nuova estuante lotta contro le infezioni a catena. Particolari timori sono stati espressi dagli esperti anche per il prossimo periodo di vacanza che nel Paese del Sol Levante coincide con i giorni di festività di inizio anno, momento durante il quale, dopo due anni di restrizioni e inattività, gli spostamenti delle persone aumenteranno. Soltanto a Tokyo nelle ultime 24 ore il bollettino sanitario ha riportato 18.730 nuovi positivi. Un dato in crescita per il 19esimo giorno consecutivo e certo non incoraggiante anche perché si aggiunge all’allarme lanciato dalla Cina e in particolare dall’alto funzionario della Sanità della città di Qingdao che poche ore fa ha rivelato il conteggio di oltre mezzo milione di positivi al giorno. Numeri condivisi ma poi «corretti», con la censura del governo centrale che tiene il fermo controllo sui bollettini ufficiali del Paese. Ma ai microfoni di un notiziario gestito dal partito comunista a Qingdao, il capo della sanità locale è stato chiaro: nella città orientale, dove vivono circa 10 milioni di persone, attualmente si registrano «tra 490.000 e 530.000» nuovi contagi al giorno. Anche in Giappone la situazione si fa preoccupante. «Il governo metropolitano di Tokyo ha alzato il suo allarme per la preparazione medica al livello più alto su una scala di quattro livelli per la prima volta dall’8 settembre», riferisce il The Japan News. E ancora: «Il sistema di assistenza medica è stato messo a dura prova nella capitale perché il numero di pazienti affetti da Covid-19 gravemente malati è aumentato e sempre più personale medico è stato infettato dal virus o è diventato un contatto stretto».

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