Royal Family, il primo discorso di Natale di re Carlo dopo la morte di Elisabetta II: «È un momento di grande ansia in ogni parte del mondo»

Nel messaggio, diffuso anche sui canali social dei reali inglesi ha ricordato più volte la regina, morta lo scorso 8 settembre

Costo della vita, crisi economica, scarsità di cibo. Ma anche elogi per i lavoratori, le forze armate e i volontari. Nel primo discorso di Natale tenuto da Carlo III, il re ha esordito riconoscendo il «momento di grande ansia e difficoltà, sia per coloro che nel mondo affrontano conflitti, carestie o disastri naturali, sia per coloro che in patria cercano il modo per pagare le bollette e far mangiare le loro famiglie e mantenerle al caldo». In questa situazione drammatica, il monarca che è succeduto a Elisabetta II, morta lo scorso 8 settembre, ha voluto elogiare «l’umanità delle persone che rispondono così prontamente ai problemi degli altri». In particolare, «desidero rendere omaggio a tutte quelle persone meravigliosamente gentili che con tanta generosità regalano cibo o donazioni, o il bene più prezioso di tutti, il loro tempo, per sostenere coloro che sono intorno a loro e che ne hanno più bisogno, insieme alle molte organizzazioni caritatevoli che svolgono un lavoro straordinario nelle circostanze più difficili».


«Le nostre chiese, sinagoghe, moschee, templi e gurdwara si sono uniti ancora una volta per dare da mangiare agli affamati, fornendo amore e sostegno durante tutto l’anno. Una solidarietà così sentita è l’espressione più stimolante dell’amore per il prossimo come per se stessi». Pronunciando il messaggio nella St. George’s Chapel, a Windsor, dove anche la defunta regina aveva scelto di registrare il suo discorso di Natale nel 1999, Carlo ha fatto riferimento all’impennata dei prezzi di cibo e risorse energetiche, citando la pandemia Covid-19 e l’aggressione russa in Ucraina. Ha lodato «la dedizione disinteressata delle nostre forze armate e dei servizi di emergenza, che lavorano instancabilmente per mantenere tutti noi al sicuro e che si sono comportati in modo così magnifico mentre piangevamo la scomparsa della nostra defunta regina». L’encomio del re ha riguardato anche «i nostri professionisti dell’assistenza sanitaria e sociale, i nostri insegnanti e tutti coloro che lavorano nel servizio pubblico, la cui competenza e il cui impegno sono al centro delle nostre comunità».


«L’essenza della nostra comunità e le fondamenta stesse della nostra società si possono ritrovare nei professionisti dell’assistenza sanitaria e sociale, negli insegnanti e in tutti coloro che lavorano nel servizio pubblico, la cui competenza e il cui impegno sono al centro delle nostre comunità», ha ribadito re Carlo III. I ringraziamenti rivolti specificatamente ai lavoratori del settore pubblico arrivano mentre gran parte di questi ultimi ha ingaggiato una lotta con il governo per l’innalzamento degli stipendi. Questo mese, gli scioperi di infermieri, personale delle ambulanze, insegnanti, lavoratori postali e macchinisti hanno messo sotto pressione l’esecutivo del primo ministro Rishi Sunak. Re Carlo, in abito blu scuro, vicino alle spoglie dove sono sepolti sia la madre sia il padre, il principe Filippo, ha concluso l’intervento con un appello a coltivare fiducia negli altri, condividendo «la convinzione della straordinaria capacità di ogni persona di toccare, con bontà e compassione, la vita degli altri e di far risplendere una luce nel mondo che la circonda».

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