Gazprom ammette: «2022 molto difficile, costretti a guardare all’Asia». Prezzo del gas ai minimi da febbraio

L’anno che volge al termine ha portato «cambiamenti radicali nei mercati energetici», ha detto l’Ad del gruppo Alexei Miller

L’anno che si sta per chiudere è stato «molto difficile» per Gazprom. Lo ha ammesso lo stesso Ad della società, Alexei Miller, nel corso della sua conferenza stampa di fine anno. Sull’onda del conflitto tra Russia e Ucraina, e delle conseguenti sanzioni di Ue e Usa sull’export da Mosca di idrocarburi e non solo, il 2022 ha portato «cambiamenti radicali nei mercati energetici», ha osservato Miller, spingendo il suo gruppo a un grande cambio di strategia, con le esportazioni che ora si rivolgono verso l’Asia. Dopo l’imposizione del price cap sul gas da parte dell’Ue, intanto, stamattina il prezzo del metano alla borsa di Amsterdam è calato ancora sotto quota 77 euro al megawattora, ai minimi da febbraio, prima dell’inizio della guerra. Il prezzo di scambio del gas è poi risalito nel corso della giornata, sopra quota 82 euro. Quotazioni in forte ribasso anche a Londra, dove alla riapertura delle contrattazioni dopo le feste il prezzo del metano è calato di oltre il 7%.


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