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Segreteria Pd, Bonaccini annuncia il tandem con Picierno: «È una donna da combattimento come lo sono io»

28 Dicembre 2022 - 19:01 Felice Florio
La vicepresidente del Parlamento europeo: «Nessuna delle ragioni che hanno determinato la nascita del Pd è venuta meno, anzi, si sono moltiplicate»

Stefano Bonaccini è a Roma per lanciare, in una conferenza stampa, la sua partner nella corsa alla segreteria del Partito democratico. Preferisce non definirlo ticket, quello che ha finalizzato con la vicepresidente del Parlamento europeo, Pina Picierno. «Abbiamo bisogno di pedalare quindi preferiamo la metafora del tandem più che del ticket. Ringrazio Pina Picierno per essere qui con me e per aver accettato di correre al mio fianco in questo congresso», ha detto il presidente dell’Emilia-Romagna. «Le ho chiesto prima di sostenermi e ora di affiancarmi perché la stimo come dirigente politica e per il lavoro che fa a Bruxelles. Avere qui Pina, per me, significa non solo dire che la dimensione europea è cruciale per il nostro partito. Noi – aggiunge – siamo la sinistra riformista e progressista che ha nell’europeismo un suo tratto distintivo, che ci rende diversi e alternativi a questa destra sovranista. Ma significa anche ribadire che la questione morale va affrontata senza infingimenti e senza incertezze. E Pina Picierno è una donna da combattimento come lo sono io. Per un tandem, ripeto, in grado di pedalare forte su ogni percorso, anche i più duri. Come tutta la squadra che stiamo definendo insieme».

Un codice di autoregolamentazione per il Pd

Il candidato alla successione di Enrico Letta non si esime dall’affrontare la questione Qatargate. E per farlo, cita Enrico Berlinguer: «Il garantismo, che per me vale sempre ed è quindi fuori discussione, non c’entra nulla – con la vicenda tangenti -. I contorni della vicenda hanno un connotato anzitutto morale, nel senso indicato da Berlinguer. E tocca alla politica reagire immediatamente. Perché anche un solo caso è sempre troppo». A tal proposito, «se diventerò segretario – afferma -, proporrò ai nostri eletti un codice di autoregolamentazione interna che porti alla pubblicazione di tutti i portatori di interesse incontrati, con l’obbligo di non accettare rimborsi spese, gettoni di presenza e viaggi da parte di organizzazioni e Paesi terzi. Se sarò eletto, proporrò una riunione urgente allargata agli altri segretari nazionali, per mettere in campo azioni di trasparenza condivise e riformare i criteri complessivi di gestione del Partito socialista europeo, del gruppo S&d e delle sue attività nei vari Paesi».

Sul tema interviene la stessa Picierno, presente all’iniziativa: «Il Pd non è nato col principio della superiorità morale sugli altri, ma col principio della moralità come strumento essenziale di credibilità delle istituzioni, ma anche personale. Il nostro mandato deve essere svolto con disciplina e onore, come recita la nostra Costituzione. Coloro che proveranno a disonorare le istituzioni non troveranno posto nella nostra comunità democratica». La vicepresidente dell’Europarlamento, poi, si entusiasma nel raccontare alcune motivazioni che l’hanno spinta ad affiancare Bonaccini: «Nessuna delle ragioni che hanno determinato la nascita del Pd è venuta meno, anzi, si sono moltiplicate proprio in risposta alle marginalità. Forse uno dei nostri errori più grandi è non aver dato compiutezza a quella intuizione».

Chi sostiene la candidatura di Bonaccini

Il presidente dell’Emilia-Romagna si presenta alla sfida per conquistare il Nazareno con la copertura della maggior parte delle aree di influenza interne al Pd. Ad appoggiarlo, c’è Base riformista di Lorenzo Guerini. A sostegno del governatore c’è anche il nuovo soggetto di Piero Fassino, Iniziativa democratica, uscito da Areadem di Dario Franceschini insieme a diversi esponenti, tra cui Picierno. E poi può contare sul supporto di sindaci e presidenti di regione di spicco, come Matteo Ricci, Giorgio Gori, Emilio Del Bono, Dario Nardella, Eugenio Giani e Michele Emiliano. Infine, vicini al nome di Bonaccini ci sarebbero anche Matteo Orfini, Brando Benifei e Vincenzo De Luca.

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