Bonaccini-Schlein, il derby a distanza in tv. La candidata: «Domani avrò tessera Pd. Il cambio nome del partito non sia un tabù»

I due possibili segretari dem sono stati ospiti nello stesso momento di due trasmissioni su Rai3 e La7. Bonaccini: «Io con la giusta esperienza per un cambio di identità»

È un derby a distanza quello che tra i due candidati alla segreteria del Pd Elly Schlein e Stefano Bonaccini. La prima in diretta su Rai3 a Che tempo che fa, il secondo su La7 a In Onda, hanno spiegato la personale visione del nuovo Partito Democratico, non risparmiando riferimenti anche al rispettivo avversario. «Domani prenderò la tessera del Pd a Bologna, bisogna dare voce alla base, senza la base scordiamoci le altezze», ha detto Schlein da Fabio Fazio, annunciando il passo che consacra ufficialmente la sua nuova appartenenza al Pd. «La prenderò alle 17.30 alla Bolognina, un circolo molto importante per me», ha continuato la neodeputata, eletta come indipendente nelle liste dem e candidata al Congresso. Già iscritta ai dem, Schlein uscì dal partito nel 2015 in contrasto con l’allora segretario Matteo Renzi. Lo scorso 4 dicembre poi la candidatura a segretaria Pd. Un passo fatto nel nome «della comunità», che Schlein ha annunciato di voler consacrare domani 12 dicembre come segnale di piena adesione al partito.


«Dovrà essere il “partito del lavoro”»

Tra i punti del programma politico spiegati dalla 37enne anche l’esigenza di un rinnovamento totale del Pd che, a sua detta, dovrà partire anche dal nome. «Cambiare il nome del Pd è uno dei temi da affrontare. Nel nuovo nome dovrà essere inserito il concetto del “partito del lavoro”», ha aggiunto, appellandosi al «cuore e alla passione» necessarie per «affrontare i problemi, dalle difficoltà delle famiglie , alla questione dei salari. E per salvare il pianeta». Alle primarie mancano più di due mesi. In mezzo ci saranno, oltre alle elezioni regionali, i congressi di circolo fra gli iscritti che, fra tutti i candidati in campo, qualificheranno per la finale i due più sostenuti. A meno di sorprese, le primarie del 19 febbraio saranno quindi un derby emiliano che vedrà sfidarsi il presidente della Regione e quella che fino a qualche mese fa era la sua vice. A questo proposito, la candidata originaria di Lugano, non ha mancato di inviare un messaggio di sportività al suo avversario politico. «Invio un in bocca al lupo a Stefano Bonaccini, l’invito è quello di lavorare sui temi comuni in Parlamento, per migliorare le condizioni del lavoro e delle persone, contro il precariato».


Bonaccini: «Ritrovare l’identità del partito. Io giusta esperienza»

Nello stesso tempo e su schermi differenti, Bonaccini ha parlato di Schlein in diretta su La7, sottolineando l’intenzione di mantenere con l’avversaria i toni della cordialità e del rispetto. «Proprio stamattina mi hanno chiesto di elencare difetti e pregi di Elly Schlein, io ho detto solo i pregi», ha spiegato il candidato, «non mi sentirete mai dire qualcosa di negativo su di lei». Il presidente dell’Emilia-Romagna ha poi parlato della propria candidatura e di quello che in futuro sarà in grado di fare per il suo partito da possibile segretario eletto: «Io penso di avere la giusta esperienza, ma anche la voglia di cambiare», ha spiegato, «c’è bisogno di un partito che ritrovi la propria identità». Nessuna menzione a un nuovo nome per il Pd, ma anche per Bonaccini la questione lavoro dovrà essere al centro dell’azione politica dei dem: «Credo che serva partito che rappresenti meglio il mondo del lavoro, anzi dei lavori, perché il lavoro è cambiato: ci sono moltissimi precari, ci sono milioni di partite iva e autonomi lasciati colpevolmente in mano alla destra. Poi c’è l’impresa: che quando e sana e seria è un valore».

In attesa che la fase congressuale si avvii e arrivi a compimento la fase costituente promossa dal segretario Enrico Letta con la riscrittura del manifesto dei valori, queste settimane saranno utili, per i candidati (fra i quali c’è anche un’altra esponente del Pd dell’Emilia-Romagna, la piacentina Paola De Micheli) per far sapere le loro proposte ai militanti del partito. «Invece che cambiare il Pnrr da settimane chiedo che il governo chiami gli enti locali, sindaci, presidenti di regione, parti sociali», ha continuato Bonaccini sul tema lavoro, «ci mettiamo a sedere e discutiamo del come modificare i prezziari, perché abbiamo cantieri aperti che si fermano». E ancora: «Rischiamo che le prossime gare per gli investimenti miliardari sul Pnrr non vengano nemmeno validate perché le imprese rischiano di non presentarsi. Meloni ci chiami, ci sediamo e vediamo come insieme trovare una possibile soluzione».

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