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Usa, la Corte Suprema mantiene in vigore il «Titolo 42»: una misura voluta da Trump per bloccare i migranti al confine con il Messico

28 Dicembre 2022 - 00:02 Redazione
La disposizione sanitaria di emergenza era stata varata durante l'emergenza della pandemia da Covid. I giudici hanno accolto la richiesta degli Stati repubblicani di mantenere in vigore la norma

Restano in vigore le restrizioni in materia di immigrazione volute da Donald Trump durante l’emergenza della pandemia da Covid. Lo ha deciso la Corte Suprema americana – a maggioranza conservatrice – accogliendo la richiesta degli Stati repubblicani di mantenere in vigore il cosiddetto «Titolo 42»: la disposizione sanitaria di emergenza che consente al governo americano di espellere senza possibilità di appello le centinaia di migliaia di migranti che attraversano illegalmente la frontiera col Messico. Per i procuratori del Grand Old Party, la scadenza di tale misura – prevista per domani, 28 dicembre – avrebbe causato, scrive il New York Times, un’ondata di nuovi arrivi, mettendo sotto ulteriore pressione il confine. Tra i contrari al mantenimento dei paletti in tema di immigrazione: i 3 giudici liberal e Neil Gorsuch, ovvero il “saggio” nominato proprio dall’ex presidente Usa secondo cui «l’attuale crisi di confine non è una crisi Covid. E i tribunali non dovrebbero occuparsi di perpetuare editti amministrativi progettati per un’emergenza solo perché i funzionari eletti non sono riusciti ad affrontare un’altra emergenza. Siamo un tribunale, non politici di ultima istanza», ha detto citato dal Washington Post. Nell’accogliere l’istanza dei repubblicani, la Corte Suprema si è impegnata ad ascoltare le argomentazioni sulla misura previste per febbraio o marzo prossimo e decidere sulla fattibilità di intervento da parte degli Stati. Tuttavia, questo significa che le restrizioni resteranno in vigore per mesi, o almeno fino a quando non ci sarà una decisione definitiva

Casa Bianca: «Il Congresso approvi una riforma sull’immigrazione»

Tempestiva la reazione di Washington dopo la decisione della Corte Suprema di mantenere in vigore il «Titolo 42». Per la Casa Bianca, infatti, si tratta solo di «una misura sanitaria». Per risolvere i problemi dell’immigrazione – ha ribadito la portavoce, Karine Jean-Pierre – «è necessario che il Congresso approvi un’ampia riforma come quella proposta dal presidente Biden». «Rispetteremo – continua Jean-Pierre – quanto deciso dai giudici», ma allo stesso tempo, sottolinea la portavoce della Casa Bianca: «Ci prepariamo a gestire il confine in modo sicuro, ordinato e umano per quando il Titolo 42 sarà abolito». Nonostante la disposizione sia esclusivamente una misura sanitaria, adottata dall’allora amministrazione Trump per mantenere sotto controllo le infezioni da Coronavirus, molti falchi repubblicani lo ritengono uno strumento centrale per il controllo dell’immigrazione e per fronteggiare l’attuale crisi al confine. Dall’inizio del 2020 la sua applicazione – riporta il Nyt, citando dati federali – ha consentito alle autorità americane di espellere fino a 2.5 milioni di migranti. L’amministrazione Biden, come sottolinea il quotidiano americano, aveva chiesto alla stessa Corte di respingere le richieste dei 19 stati, tra cui Texas e Arizona, di mantenere le restrizioni in vigore ammettendo comunque che una loro abolizione «avrebbe causato un aumento temporaneo di attraversamenti illegali al confine».

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