Annullato il concerto di Valentina Lisitsa a Venezia, proteste contro la pianista ucraina filo-Putin: «Ha suonato per i russi a Mariupol»

L’artista si era esibita nella città ucraina conquistata dai russi in un evento che inneggiava alla propaganda del Cremlino

Il Teatro La Fenice di Venezia ha deciso di annullare il concerto della pianista ucraina filoputiniana Valentina Lisitsa. Lo ha fatto in seguito alle polemiche nate a causa della sua iniziale presenza tra gli artisti che suoneranno nella prossima stagione di musica da camera nelle Sale Apollinee del teatro lagunare. Tra le denunce più popolari sui social network, con oltre 60 mila visualizzazioni, c’è quella dell’attivista ucraina Mariia Kramarenko. «Questa è Valentina Lisitsa, e in teoria terrà un concerto nel prestigioso Teatro La Fenice di Venezia», aveva scritto Kramarenko su Twitter pochi giorni fa. Aggiungendo che «la pianista è famosa per le sue posizioni pro Putin». E ricordando che la ragazza ha suonato nella Mariupol «liberata» lo scorso 9 maggio, quando l’esercito di Mosca aveva sottratta la città al controllo degli ucraini. Tuttavia, non manca chi difende l’artista, che «ha come unica colpa quella di aver suonato un pianoforte a Mariupol per una dozzina di persone che da settimane non sentivano altro che spari e bombe». Insomma, dopo quello di Sergei Polunin, un caso analogo ha colpito il mondo del teatro.


L’associazione che ha organizzato il concerto: «Non ne sapevamo nulla»

Dal suo canto, Musikamera, l’associazione che danni organizza la stagione musicale della quale Lisitsa faceva parte fino a poco fa, ha dichiarato di non saperne «proprio nulla». «Non eravamo a conoscenza del suo attivismo politico e delle polemiche che la coinvolgevano – ha dichiarato la presidente Sonia Finzi – sono molto rammaricata e in imbarazzo. Non avrei mai voluto trovarmi in una situazione di questo tipo per nessuna ragione al mondo». Inoltre, ha aggiunto la donna: «Se solo fossimo stati a conoscenza della situazione avremmo scelto qualcun altro. Proprio per questo e per le tensioni che ne stavano nascendo abbiamo ritenuto di rinviare il suo concerto […]  in altri momenti in cui commenti e osservazioni nei suoi confronti potranno essere mossi esclusivamente da pensieri di carattere artistico e non politico. Finzi è l’unica a parlare, spiega il Corriere del Veneto, dato che la direzione del teatro non si è espressa a riguardo. Non si è fatta attendere, invece, la risposta della musicista all’associazione. Lisitsa ha commentato la decisione ricordando che «la musica e l’arte sono al di sopra della politica» e ribadendo che a suo dire il trattamento riservatole è ingiusto.


Chi è Valentina Lisitsa, la pianista filoputiniana

La fama di Valentina Lisitsa va ben oltre la polemica attuale. Nel 2012 lanciò la sua carriera autonomamente, su YouTube, dove i suoi concerti sono stati visti milioni di volte. Nata a Kiev nel 1970, ha suonato – tra le altre – alla Carnegie Hall e al Lincoln Center di New York, alla Royal Albert Hall di Londra. Già anni fa le sue opinioni politiche hanno sono state oggetto di polemiche e annullamenti. Come nel 2015, quando la Toronto Symphony Orchestra annullò i concerti con la pianista a causa dei suoi tweet, definiti «provocatori». Forse la più nota tra le scelte controverse di Lisitsa è stata quella di suonare nella Mariupol in macerie conquistata dai russi lo scorso maggio dopo settimane di bombardamenti. «Penso che sia mio dovere, in questi tempi difficili, schierarmi con il popolo liberato di Mariupol», aveva dichiarato nell’occasione, aggiungendo: «I residenti non hanno più paura di omaggiare chi ha liberato il mondo dal fascismo», ricalcando un tema ricorrente nella narrativa della propaganda russa.

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