Spiagge, i gestori contro il governo per l’aumento dei canoni del 25%: «Meloni disattende le promesse elettorali»

Il presidente di Fiba Confesercenti Maurizio Rustignoli: «Così si rischia di impoverire l’offerta turistica in spiaggia»

I gestori degli stabilimenti balneari protestano contro l’aumento del 25% dei canoni di concessione e chiedono l’apertura di un tavolo di confronto al governo. Il presidente di Fiba Confesercenti, Maurizio Rustignoli, ha chiesto alla presidente di Consiglio Giorgia Meloni di mantenere le promesse fatte in campagna elettorale. «Va sospeso l’aumento del 25,15% dei canoni» frutto della variazione dell’indice Istat annunciato dal ministero delle Infrastrutture. «Doveva essere al massimo dell’11%. – spiega Rustignoli – Entro febbraio, poi, vanno approvati i decreti attuativi sulla concorrenza per le gare dal 2024, che per noi non sono possibili: il governo cosa farà? Meloni diceva che avrebbe lavorato per una diversa applicazione della Bolkestein». Per Fiba Confesercenti si tratta di una «novità preoccupante, in un momento di incertezza legato ai danni provocati a molti stabilimenti dalle mareggiate dei mesi scorsi».


«Si rischia di impoverire l’offerta turistica in spiaggia»

Il rischio, secondo Rustignoli, è quello di impoverire l’offerta turistica in spiaggia. I gestori non sono contrari a una revisione degli importi dei canoni, si precisa, ma richiamano alla necessità di farlo attraverso «un intervento organico e un metodo che preveda la giusta valutazione delle spiagge, classificandole in base alla redditività e dando un valore corretto al metro quadro. Così lo Stato valorizzerebbe il proprio bene». Il presidente di Fiba Confesercenti ricorda, infine, che entro febbraio andrebbero approvati i decreti attuativi della legge sulla concorrenza del governo Draghi, per poi far partire i bandi. Ma, a suo avviso, «non ci sono le condizioni tecniche per fare le gare nel 2024».


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