Russia, Medvedev: «Noi abbiamo proposto la tregua all’Ucraina, ma Kiev ha rifiutato. Per noi? Meno problemi»

La versione al veleno dell’ex presidente russo sul cessate il fuoco dichiarato da Mosca: «Molti dei nostri soldati avranno tirato un sospiro di sollievo quando hanno saputo del rifiuto da parte dell’Ucraina»

A mezzogiorno di Mosca (le 10 italiane) è entrato ufficialmente in vigore il cessate il fuoco natalizio nelle operazioni militari in Ucraina, solo per l’esercito russo, e durerà fino a mezzanotte (le 22 in Italia) di domani, 7 gennaio. «Una mano di pietà cristiana è stata tesa all’Ucraina ma Kiev l’ha rifiutata», è il commento del vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitry Medvedev, che – citato dalla Tass – ha riferito di come l’Ucraina si sia opposta alla proposta di tregua in occasione del Natale ortodosso. A suo dire, questo «crea meno problemi» alle forze armate russe. «Molti dei nostri soldati credo abbiano tirato un sospiro di sollievo quando hanno saputo del rifiuto della tregua natalizia da parte dell’Ucraina», ha dichiarato Medvedev sul suo canale Telegram. Si è poi detto dispiaciuto per le persone che «sono state private dell’opportunità di andare in chiesa». Ma – ha aggiunto – «i maiali non hanno fede e nessun innato senso di gratitudine. Capiscono solo la forza bruta». Ieri, 5 gennaio, l’ufficio stampa del Cremlino aveva annunciato che il presidente russo Vladimir Putin aveva ordinato il cessate il fuoco da mezzogiorno del 6 gennaio alle 24 del 7 gennaio. Facendo così seguito all’invito del patriarca Kirill per una tregua «a tutte le parti in causa» durante il Natale ortodosso. Dopo aver annunciato lo stop, il Cremlino aveva chiesto all’Ucraina di fare lo stesso. Ma per il capo dell’ufficio stampa di Zelensky si trattava solo di «una trappola cinica e un elemento di propaganda».


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