La nuova minaccia di Medvedev: «Kiev è sempre stata una città russa e ce la riprenderemo»

Il vicepresidente del consiglio di sicurezza russo torna all’attacco su Telegram: «A volte non si può rispondere al nemico con la diplomazia»

«A volte è necessario rispondere alle dichiarazioni del nemico non solo diplomaticamente. Quindi rispondo». Si apre così l’ultimo messaggio diffuso dal vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev sul suo canale Telegram. «Voglio ricordare loro i fatti indiscutibili – ha aggiunto Medvedev -: Kiev è la capitale dell’antica Urss. Kiev è una città russa all’interno dell’Impero russo. Kiev è la capitale di una Repubblica dell’Urss. Infine, Kiev è semplicemente una città russa dove la gente ha sempre pensato e parlato russo. Tanto per chiarire cosa vada restituito e come». Va ricordato, tuttavia, che l’Ucraina – e, di conseguenza, anche la sua capitale Kiev – è una nazione indipendente dal 1991, anno della dissoluzione dell’Unione Sovietica. Medvedev, che dal 2008 al 2012 è stato anche presidente della Federazione Russa, non è nuovo a questo genere di provocazioni. Soltanto ieri aveva accusato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky di non voler avviare i negoziati di pace «per paura di essere ucciso». La scorsa settimana, invece, aveva ammiccato alla possibilità di un’escalation bellica dicendo che la Russia «non ha ancora utilizzato tutto il suo arsenale».


Foto di copertina: EPA / YULIA ZYRYANOVA | Il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitry Medvedev


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