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Svolta o no? Putin ordina il cessate il fuoco per il Natale ortodosso. Kiev contrattacca: «Si ritiri e avrà la tregua»

05 Gennaio 2023 - 17:55 Redazione
Il presidente Vladimir Putin aveva ordinato il cessate il fuoco in Ucraina da mezzogiorno del 6 gennaio alle 24 del 7 gennaio e aveva chiesto a Kiev di fare lo stesso

Gelo da parte di Kiev alla richiesta del patriarca Kirill e accolta dal presidente Vladimir Putin di un cessate il fuoco in Ucraina durante il Natale ortodosso. «La Russia deve ritirarsi dai territori occupati, solo allora avrà una tregua temporanea», ha ribadito in un tweet il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak secondo il quale «l’Ucraina non attacca territori stranieri e non uccide civili come fa la Federazione russa. L’Ucraina distrugge solo appartenenti alle forze di occupazione sul proprio territorio», ha concluso. Facendo seguito alla richiesta del patriarca «di Mosca e di tutte le Russie» Kirill, nel primo pomeriggio di oggi, giovedì 5 gennaio, il presidente Vladimir Putin aveva ordinato il cessate il fuoco in Ucraina da mezzogiorno del 6 gennaio alle 24 del 7 gennaio. Era stato proprio il patriarca a chiedere una tregua «a tutte le parti in causa» durante il Natale ortodosso e il presidente russo aveva incaricato il ministro della Difesa di fermare le attività militari – secondo quanto riporta Ria Novosti – «lungo l’intera linea di contatto tra le parti». E dopo aver annunciato il suo cessate il fuoco di 36 ore, il Cremlino aveva chiesto a Kiev di fare lo stesso. «In considerazione del fatto che un gran numero di cittadini di fede ortodossa vivono nelle zone di combattimento», si legge in un comunicato del servizio stampa della presidenza russa, «facciamo appello alla parte ucraina perché dichiari un cessate il fuoco, per dare loro la possibilità di presenziare alle cerimonie della vigilia così come del giorno della Natività di Cristo». Ma era stato lo stesso consigliere del capo dell’ufficio di Zelensky a definire la proposta del patriarca «una trappola cinica e un elemento di propaganda». E poi: «la chiesa ortodossa russa non è un’autorità per l’ortodossia globale e agisce solo come propagandista di guerra».

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