Il capo dei vescovi Usa: «Papa Francesco soffre, l’ipotesi dimissioni è sul tavolo»

Timothy Broglio: Benedetto XVI santo subito? Ci sono tempi da rispettare. Nella chiesa tensioni contro Bergoglio

L’arcivescovo Timothy Broglio, presidente della Conferenza episcopale degli Stati Uniti, dice che per Papa Francesco l’opzione dimissioni adesso è sul tavolo. E che per la santificazione di Joseph Ratzinger c’è tempo, anche se durante i funerali la folla ha inneggiato a “Benedetto Santo Subito”. Monsignor Broglio è considerato un conservatore. E durante l’intervista rilasciata a Repubblica rimbrotta anche il segretario particolare di Benedetto XVI, Georg Gänswein: «Se abbiamo critiche da fare al Santo Padre non bisogna farle tramite i mass media ma direttamente a lui personalmente. E considero monsignor Gänswein come un amico».


Benedetto Santo Subito?

Nel colloquio con Jacopo Scaramuzzi Broglio parla prima di tutto di “Benedetto Santo Subito”: «Credo che in futuro certamente il processo inizierà. Ma penso anche e, se posso osare, credo che Papa Benedetto sarebbe d’accordo con me, che queste cose maturano con il tempo. Non ho dubbi che Joseph Ratzinger sia in cielo ma mi sembra che la Chiesa ha i suoi tempi, i suoi metodi per fare un processo normale, dare tempo di studiare il caso, e anche vedere se ci siano miracoli da attribuire alla sua intercessione. Mi sembra un po’ presto per tutto questo». Lo storico vaticano Alberto Melloni aveva spiegato nei giorni scorsi che un’eventuale accelerazione dipende comunque dalla volontà di Bergoglio. E in ogni caso anche Wojtyla ha dovuto aspettare qualche anno.


Le dimissioni di Papa Bergoglio

Poi Broglio affronta il tema delle dimissioni di Papa Francesco: «Forse la possibilità di un ritiro sarebbe più fattibile adesso che non c’è più il Papa emerito, ma questo ovviamente è pura speculazione perché non ho idea cosa ne pensi papa Francesco». Ma nel caso di Jorge Mario Bergoglio il punto è lo stato di salute: «Non mi pare che sia sul punto di andarsene. Anzi ho visto che ha appena fatto una riorganizzazione del vicariato di Roma: mi sembra uno che va avanti. Pero ho visto anche la difficoltà, il fatto che non celebra: sono tutti elementi di un lavoro pastorale normale che mancano. Ma ovviamente è sempre lui che decide se ha le forze di continuare o no».

Le critiche dei conservatori

Infine, Broglio minimizza le critiche dei conservatori: «È vero che la Chiesa cattolica negli Stati Uniti era fra le più fedeli al Romano pontefice e forse abbiamo dimenticato la maniera di esprimere perplessità o chiedere chiarimenti. Ma posso dire che la maggioranza dell’episcopato Usa certamente non ha fatto critiche in forma diretta. Ci sono alcuni singoli vescovi che hanno detto cose che non siamo abituati ad ascoltare, ma in genere abbiamo sempre cercato di parlare con rispetto e di esprimere la nostra fiducia e la nostra fraternità con papa Francesco».

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