Papa Francesco: «Ho già firmato le mie dimissioni in caso di malattia»

Il Pontefice afferma al quotidiano spagnolo Abc di averle consegnate al Cardinal Bertone quando era segretario di Stato

«In caso di impedimento per motivi medici o che so, ecco le mie dimissioni. Ce le avete già». Sono queste le parole che Papa Francesco pronunciò davanti al Cardinal Tarcisio Bertone quando era segretario di Stato (dal 2006 al 2013). Lo ha affermato lo stesso pontefice in un intervista al quotidiano spagnolo Abc. Le parole di Francesco arrivano in risposta a una domanda, che gli chiede cosa succede se un Pontefice diviene improvvisamente invalido per problemi di salute o per incidente, interrogandosi sull’ipotesi di una procedura standard. Se non standard, quella adottata Bergoglio sembra una pratica quantomeno consolidata dato che – conferma lui stesso – anche Paolo VI e Pio XII avevano fatto la stessa cosa. «È la prima volta che lo dico», assicura il Pontefice parlando della rinuncia già firmata. Poi, scherzando, aggiunge: «Ecco perché lo dico. Ora qualcuno andrà a chiederla a Bertone: “Dammi il pezzo di carta!”». «Probabilmente lo consegnò al cardinale Pietro Parolin, nuovo segretario di Stato. Io l’ho dato a Bertone in quanto segretario di Stato», conclude Bergoglio.


Una donna a capo di un dicastero?

Le sue potenziali dimissioni non è l’unica cosa di cui Papa Bergoglio ha parlato ad Abc, il Pontefice ha anche aperto alla possibilità di nominare una donna a capo di un dicastero, come già ha fatto per altre importanti cariche della Curia. «Ne ho in mente una per un dicastero che si renderà vacante tra due anni. Non c’è nessun ostacolo a che una donna guidi un dicastero dove un laico possa essere prefetto», ha dichiarato Francesco. Non può essere, però, ogni dicastero, dato che «se si tratta di un dicastero di natura sacramentale, deve essere presieduto da un sacerdote o da un vescovo» spiega il Pontefice.


Sulla in guerra in Ucraina

Per quanto riguarda la guerra in Ucraina, invece, «non vedo una fine a breve termine perché si tratta di una guerra mondiale. Non dimentichiamolo», dichiara il Pontefice. C«i sono già diverse mani coinvolte nella guerra. È globale. Credo che una guerra venga combattuta quando un impero inizia a indebolirsi, e quando ci sono armi da usare, da vendere e da testare. Mi sembra che ci siano in mezzo molti
interessi», continua. Ed esprime nuovamente la sua disponibilità a mediare: «Faccio quello che posso. Non ascoltano. Qua ricevo tutti. Ora Volodymir Zelensky mi ha mandato per la terza volta uno dei suoi consiglieri religiosi. Sono in contatto, ricevo, aiuto..»

Sulle vittime di abusi nella Chiesa

Il Papa, si è poi espresso riguardo ai suoi incontri con le vittimi di abusi perpetrati da parroci: «È molto doloroso, molto doloroso. Si tratta di persone che sono state distrutte da chi avrebbe dovuto aiutarle a maturare e a crescere. Questo è molto duro. Anche se si trattasse di un solo caso – aggiunge il Pontefice – è mostruoso che la persona che dovrebbe condurti a Dio ti distrugga lungo la strada. E su questo non è possibile alcun negoziato».

E su Benedetto XVI

Infine, Francesco spende alcune parole anche per il suo predecessore Ratzinger. «lo visito spesso e vengo edificato dal suo sguardo trasparente. Vive in contemplazione… Ha un buon senso dell’umorismo, è lucido, molto vivo, parla piano ma segue la conversazione. Ammiro la sua lucidità. È un grande uomo. Un santo». E assicura di non voler definire lo status giuridico di Papa Emerito: «Non l’ho toccato affatto, né mi è venuta l’idea di farlo. Ho la sensazione che lo Spirito Santo non ha interesse a che mi occupi di queste cose»

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