Trieste e Gorizia, il grande ritorno delle file al confine con la Slovenia per il pieno: «Qui la benzina costa 50 centesimi in meno»

La Regione prevede la “fascia zero”. Ma non l’ha ancora attuata

A Trieste e Gorizia è ripartita la corsa alla benzina slovena. Mentre il governo Meloni fa un parziale dietrofront sulle accise e introduce un meccanismo per usare i maggiori introiti dell’Iva per sterilizzare gli aumenti, gli abitanti del Friuli Venezia Giulia tornano a superare il confine per fare il pieno. Sicuramente per buoni motivi: anche per chi ha la tessera per il carburante agevolato (che taglia il costo di 29 cent) benzina e gasolio hanno un prezzo più conveniente in Slovenia. Lì la benzina costa 30 centesimi in meno al litro. E questo significa che per un pieno si risparmiano fino a 15 euro. Mentre per chi non ha la tessera lo sconto arriva a 50 centesimi. Per questo, spiega oggi Il Piccolo, le file al confine aumentano di giorno in giorno. Nonostante la “fascia zero”.


Cos’è la fascia zero

Spiega il quotidiano infatti che la Regione prevede la cosiddetta “fascia zero”. Ovvero sconti per le zone Fvg entro i 10 chilometri dal confine di Stato fino a 10 centesimi al litro. La legge in vigore dal primo gennaio 2023 prevede che la Giunta Regionale possa decidere quando far partire lo sconto. L’extrasconto servirebbe a ridurre il gap. Ma non a colmarlo. E il divario di prezzo esiste anche all’interno degli stessi territori: un litro di super senza piombo a Muggia può costare fino a 40 cent in meno rispoetto a Duino.


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