Caro benzina, Giorgetti: «Il governo ha ritenuto non opportuno ridurre le accise»

Per il titolare di via XX settembre, «la riduzione di accise e Iva sui carburanti ha carattere distorsivo»

Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, al Senato per il question time, è stato interrogato dalle opposizioni sul tema delle accise. La scelta dell’esecutivo di non prorogare le riduzioni sulle accise, come fatto dal governo Draghi, ha comportato un innalzamento dei prezzi ai distributori di benzina. Il tema è al centro del dibattito pubblico e gli esercenti del settore hanno annunciato uno sciopero contro la maggioranza: «Il governo aumenta il prezzo dei carburanti e dà la colpa a noi». In Aula Giorgetti, rispondendo al Partito democratico, ha detto che «sul prezzo dei carburanti, le misure adottate dal precedente governo, che hanno portato alla riduzione delle accise sui carburanti, sono state adottate quando il loro prezzo aveva superato i 2 euro al litro – toccando i 2,184 euro per la benzina – e si concludevano nel mese di novembre. Condizioni queste di prezzo molto diverse da quelle attuali e, proprio in ragione di ciò, il governo ha ritenuto opportuno di dover intervenire con misure normative volte a migliorare la trasparenza dei prezzi e ad evitare speculazioni».


A tal proposito, ha aggiunto il ministro della Lega, «il governo ha incaricato la Guardia di finanza di proseguire nell’azione di contrasto agli illeciti nel settore, anche con riferimento alle frodi che determinano danni al gettito erariale e ai tanti imprenditori onesti che si trovano a fronteggiare una concorrenza sleale». E chiosa: «Il governo non ha ritenuto opportuno riproporre le misure di riduzione delle accise ma, anche con il decreto legge approvato dal Consiglio dei ministri del 10 gennaio, ha introdotto specifiche disposizioni volte a contrastare fenomeni di speculazione non solo sui prezzi dei carburanti, ma anche sui prodotti di largo consumo». Per Giorgetti, la mancata riduzione delle accise ha permesso all’esecutivo «di concentrare le risorse finanziare disponibili a sostegno delle famiglie più bisognose e alle imprese». Scelta in linea, ha affermato, «con le buone pratiche rinvenibili nei Paesi dell’Unione europea e che non presenta carattere distorsivo, come invece sono quelle sui prezzi, tra cui per l’appunto la riduzione delle accise e Iva sui carburanti». E sul futuro, nel caso di ulteriori innalzamenti di prezzi, Giorgetti ha concluso: «Il governo si riserva di adottare le misure di riduzione delle accise».


Le critiche dell’opposizione

Le dichiarazioni di Giorgetti non sono state ritenute esaustive dalle opposizioni: «Non siamo soddisfatti – ha affermato Antonio Misiani, responsabile economia del Pd -. A dicembre l’inflazione in Italia era superiore di 3 punti rispetto all’area euro, di quasi 6 punti rispetto a quello della Francia, di 7 punti rispetto a quello della Spagna. Solo tre mesi fa, sia Fratelli d’Italia sia la Lega in campagna elettorale avevano promesso di tagliare le accise sui carburanti, uno dei rincari più gravi, la promessa è a pagina 26 del programma di FdI e a pagina 48 del programma della Lega. Hanno fatto il contrario». Il senatore dem ha rincarato: «La manovra contiene 12 condoni, ma non c’è alcuna strategia contro il carovita che attanaglia soprattutto le fasce più deboli della popolazione. Gridano contro gli speculatori, ma diciamo la verità: l’ultimo provvedimento assunto dal Cdm è aria fritta, servirà solo a riempire di cartelli i distributori di benzina. Indicano i nemici invece di cercare soluzioni. Invitiamo governo e maggioranza a chiamare distributori e consumatori e a costruire un patto sociale contro l’inflazione che sta mangiando il potere di acquisto di salari, stipendi e pensioni».

«La risposta del ministro Giorgetti è una non risposta. Eppure la domanda era semplice: visto che c’è una duplicazione dei tributi, una sorta di tassa sulla tassa, come modificare le modalità di calcolo dell’Iva sulla quota delle accise nel settore energetico e in particolare, quello relativo ai carburanti, che viene attualmente applicata anche sulle imposte. Il ministro, forse in difficoltà, ha eluso la domanda». Lo ha detto, sempre in Aula, il senatore in Aula dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni. Nella replica a Giorgetti nel corso del question time, Magni ha fatto anche una proposta: «Riduciamo l’Iva sulle accise, così si ridurrebbe del 10% il costo del carburante. Invece, questo governo, come il precedente, ha adottato solo misure tampone senza mai intervenire in maniera strutturale. Anzi il governo Meloni con una precisa scelta politica ha deciso di non rifinanziare lo sconto. Invece di dare la colpa degli aumenti ai distributori, costretti allo sciopero, il governo trovi al più presto una soluzione che non sia la sola trasparenza, necessaria, ma non sufficiente. Anche perché – conclude Magni -, con la sola trasparenza e il monitoraggio dei prezzi non si fa il pieno all’automobile».

Leggi anche: