Speculazioni su benzina e diesel, la Guardia di Finanza: «Controlli su tutta la filiera». Un nuovo taglio alle accise in arrivo?

Oggetto degli accertamenti delle fiamme gialle saranno gli stoccaggi e le compagnie petrolifere che potrebbero aver tenuto i prezzi del carburante più alti del dovuto

Il prezzo di benzina e diesel sale, assieme al sospetto di speculazioni. Più di un sospetto, dato che oltre metà dei distributori di carburante su strada sarebbe fuori legge. Questo è quanto emerge dalle rilevazioni della Guardia di Finanza, oggi illustrati dal comandante generale Giuseppe Zafarana all’attenzione della premier Giorgia Meloni e del ministro di Economia e Finanze Giancarlo Giorgetti. Le forze dell’ordine hanno effettuato 5.187 interventi rilevando 2.809 irregolarità negli ultimi 10 mesi, riporta la Repubblica. Nella maggior parte dei casi (2.092) i distributori non avevano comunicato al Ministero il prezzo stabilito. Cosa che per legge deve essere fatta ogni otto giorni. Negli altri casi (717), invece, è stato rilevato una mancanza di trasparenza nel prezzo mostrato al consumatore. Molto spesso, la tariffa applicata era quella del “servito” anche a chi si riforniva al “self“.


L’intensificazione dei controlli

Con questi dati il governo dovrà decidere come muoversi per evitare aumenti di prezzo ingiustificati dopo la scadenza – lo scorso 1 gennaio – dello sconto sulle accise. Che ha fatto impennare il prezzo dei carburanti di 18 centesimi al litro in una sola notte. In questi giorni, in molti distributori il prezzo della verde e del diesel supera gli 1,80 euro, con punte superiori ai 2 euro per entrambi. La prima mossa, sarà intensificare i controlli, grazie alla mobilitazione di 660 reparti delle Fiamme Gialle che seguono una direttiva del ministro Giorgetti di fine dicembre, spiega il Corriere della Sera. Intanto, agli incrementi sono seguite proteste degli autotrasportatori, dei sindacati, delle associazioni di categoria e degli automobilisti che chiedono di tornare a tagliare le accise come aveva disposto il governo Draghi lo scorso marzo stanziando per la misura circa un miliardo al mese. Il tema è oggetto di discussione nel Consiglio dei ministri di oggi. «Ragioneremo se, fra guerra, caro materiali e caro materie prime, sia il caso di intervenire e ci siano denari per intervenire», ha dichiarato il ministro delle Infrastrutture e Trasporti Matteo Salvini, che promette controlli più severi.


Le irregolarità da accertare

Gli accertamenti però, non interesseranno solo i distributori al dettaglio, ma tutta la filiera commerciale si legge nei documenti della GdF. L’obiettivo è evitare che i broker falsino i dati sulla vera quantità di carburante stoccata per manipolare i prezzi. Le accise, infatti, sono variate considerevolmente nel corso degli ultimi 10 mesi. Ciò comporta che i rivenditori che hanno acquistato i carburanti con un’accisa bassa, se hanno mentito sulla quantità stoccata, potrebbe rivenderlo ora che le accise sono tornate a crescere. Inoltre, verranno effettuati accertamenti su perché il costo della benzina e del diesel continuino a salire anche quando il prezzo del petrolio rimane pressoché basso e stabile. «Rialzo e ribasso fraudolento di prezzi» e «manovre speculative sulle merci» sono i due reati su cui si sta indagando.

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