Speculazione sui carburanti, domani il vertice con Meloni e Giorgetti. La Guardia di Finanza intensifica i controlli sui distributori

I dati delle Fiamme gialle sul 2022: oltre 2.800 violazioni accertate. Il generale Zafarana domani a palazzo Chigi

I prezzi dei carburanti continuano a salire, tornando a diventare un serio problema per gli automobilisti. Un fenomeno legato allo stop deciso dall’esecutivo, con la manovra 2023, allo sconto sulle accise, o alla speculazione da parte dei distributori? Le associazioni dei consumatori accusano le società energetiche e i benzinai di approfittare degli aumenti legati alla fine dello sconto, e il governo sembra condividere questa lettura. Da qui il piano d’azione. Domani, 10 gennaio, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni vedrà a palazzo Chigi insieme al ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti il comandante della Guardia di finanza Giuseppe Zafarana. Obiettivo dell’incontro, secondo Chigi, sarà quello di «valutare ogni possibile ulteriore azione di contrasto alle speculazioni in atto sui prezzi dei carburanti». La riunione servirà a fare il punto sugli esiti dei controlli fin qui eseguiti e sulle azioni da intraprendere.


Controlli a tappeto

Nel piano d’azione delle Fiamme gialle è stato inserito infatti, tra l’altro, l’imprimatur per la realizzazione di un’attività di controllo «strutturata e capillare» sulle possibile speculazioni sui carburanti, con l’obiettivo di «contribuire a calmierare gli aumenti dei prezzi». La direttiva, che dovrà seguire le indicazioni arrivate dal ministro dell’Economia Giorgetti, prevede l’intensificazione dei «controlli sui prezzi con particolare attenzione alla rete di distribuzione autostradale e a contesti territoriali particolarmente sensibili». Un piano già partito e che si svilupperà, riferisce la Gdf, su tre direttrici: l’attività sul campo, ovvero di «vigilanza dei prezzi», l’accertamento di eventuali violazioni delle normative di settore che coinvolgerà i reparti speciali e le attività di intesa con l’autorità giudiziaria. A tal proposito, le forze dell’ordine sottolineano che l’eventuale speculazione dei prezzi sui carburanti, potrebbe configurare due diverse ipotesi di reato previste dagli articoli 501 e 501 bis del codice penale, ovvero «rialzo e ribasso fraudolento di prezzi sul pubblico mercato o nelle borse di commercio» e «manovre speculative su merci».


Tutte le violazioni del 2022

Proprio oggi, 9 gennaio, infatti, la Gdf ha reso noto che da marzo alla fine del 2022 – a seguito anche degli aumenti relativi al prezzo del gas e dell’energia elettrica – ha accertato nei distributori di carburante 2.809 violazioni alla disciplina dei prezzi, su 5.187 verifiche agli impianti di distruzione stradale di carburante e ai depositi commerciali. Dati che – spiegano le Fiamme gialle – riguardano sia le violazioni relative alla mancanza esposizioni o difformità dei prezzi praticati rispetto a quelli indicati (717), ma anche speculazioni legate all’omessa comunicazione al ministero (2.092). Lo stesso ministro dei Trasporti Matteo Salvini, durante un incontro a Brescia, aveva fatto sapere in mattinata di essere «contento che ci siano dei controlli a tappeto, perché anche in questo caso, come nel caso del gas e della luce, qualcuno ne sta approfittando, perché per lo stesso prodotto non puoi pagare 1,70 euro in una città e 2,30 euro in un’altra. È giusto controllare e verificare».

Leggi anche: