La bidella «pendolare Napoli-Milano»: «Costano meno due treni al giorno di un affitto»

La ventinovenne napoletana lavora in una scuola di Milano da settembre. In assenza di case a prezzi accettabili, ha raccontato che ogni mattina alle 5 si mette in viaggio: «Risparmio e mi sento fortunata»

Ogni mattina presto, alle 5 in punto, Giuseppina Giuliano, 29 anni, prende il treno che dalla stazione di Napoli la porta a Milano. Scesa dal Frecciarossa arriva al liceo artistico Boccioni, a due passi dai grattacieli di Citylife, dove dalle 10.30 alle 17 lavora come operatrice scolastica. Finito il turno, la bidella si rimette in viaggio sul treno delle 18.20 per tornare nella sua casa di Napoli. Una routine che ha lasciato basiti molti ma che la donna, entrata di ruolo a settembre, spiega come una scelta razionale fatta per risparmiare. [Nota: Open ha approfondito la vicenda attraverso due articoli pubblicati il 18 e il 19 gennaio, riscontrando diverse anomalie]


«Ho provato a cercare una casa che non costasse troppo, considerando che il mio stipendio mensile è di 1.165 euro», ha raccontato al Giorno, «ma mi sono resa conto che ormai a Milano è più facile trovare un ago in un pagliaio». A Napoli la 29enne vive con i genitori e sua nonna. «Questo mi permette di non avere ulteriori spese oltre a quelle del treno e per questo», spiega, definendosi «molto fortunata». La sveglia di Giuseppina Giuliano suona alle 4 del mattino, quando la giovane si alza per raggiungere la stazione, a circa mezz’ora da casa. Ogni giorno, dal lunedì al sabato, c’è il treno delle 5 che l’aspetta per portarla fino a Milano: «Accumulando punti con i viaggi che faccio e prendendo i biglietti con tanto anticipo il treno mi costa poco, circa 400 euro al mese», continua la ragazza: «molto meno di una stanza in condivisione a Milano». La collaboratrice scolastica è contenta così, anche se in fondo sembra non aver perso del tutto le speranze: «Continuo a cercare una sistemazione qui», spiega al quotidiano milanese, «a scuola mi stanno aiutando tutti e questo mi riempie di gioia perché non mi sento abbandonata. Ma devo dire che mi sono anche un po’ demoralizzata per non essere ancora riuscita a trovare una sistemazione comoda e a un prezzo accettabile». Entrata di ruolo da ormai quattro mesi la 29enne ha una sola certezza: «Non posso assolutamente perdere l’opportunità di questo lavoro. Quindi, fino a quando non troverò qualcosa di adatto alle mie possibilità, andrò avanti così».


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