Cagliari, condannata all’ergastolo la dottoressa che curava i tumori con ultrasuoni e radiofrequenze

Alba Veronica Puddu, 52 anni, è accusata di omicidio volontario aggravato, circonvenzione di incapace e truffa. Il caso nato da una denuncia de “Le Iene” nel 2017

Finita sotto processo per aver curato pazienti affetti da tumore con ultrasuoni e radiofrequenze, ora la dottoressa Alba Veronica Puddu è stata condannata all’ergastolo. La Corte d’assise di Cagliari, presieduta da Tiziana Marogna, ha deciso per la 52enne di Tertenia, a Ogliastra, il carcere a vita con isolamento diurno. La pm Giovanna Moro aveva chiesto 24 anni di carcere, ma la sentenza di primo grado riconosce colpevole la dottoressa di omicidio volontario aggravato, circonvenzione di incapace e truffa. «Non ho mai proibito o scoraggiato i miei pazienti a seguire le cure tradizionali come chemioterapia e radioterapia», si era difesa Puddu nel corso del processo in Corte d’assise a Cagliari. «Tutto ciò che hanno fatto è stata una libera scelta di ciascuno». La dottoressa aveva poi spiegato di aver sempre specificato ai suoi pazienti che le sue non erano terapie oncologiche e che i trattamenti potevano funzionare come terapie del dolore. «Ho sottolineato inoltre i pro e i contro delle terapie», aveva continuato, «tutti e tre i pazienti deceduti erano in una fase terminale della malattia. Per quanto riguarda Fiorini aveva scelto lui di non sottoporsi agli esami diagnostici e alle cure». La 52enne si riferisce ai tre pazienti deceduti Davide Spanu, Franco Garau e Fiorenzo Fiorini. L’accusa di omicidio volontario è rimasta in piedi solo per la morte di quest’ultimo, mentre gli altri capi di imputazione valgono per tutti e tre.


Puddu promette battaglia

Dopo l’interdizione ordinata dal gip Francesco Alterio, e a pochi mesi di distanza dal sequestro di tutti gli strumenti medici da parte della Procura di Lanuse, da maggio 2019 la dottoressa Puddu non può più svolgere la professione medica. L’indagine era partita nel 2017 quando un servizio del programma Le Iene su Italia 1 aveva fatto luce sulla questione. Ultrasuoni, rivitalizzazione del sangue e radiofrequenze erano le pratiche di cura proposte dalla dottoressa e scelte dai malati di tumore in alternativa alle terapie tradizionali. Dopo la decisione sull’ergastolo della Corte d’assise di Cagliari, il legale di Puddu, Michele Zuddas, promette battaglia: «Restiamo in attesa di conoscere le motivazioni della corte, ma il ricorso in appello è già scontato. Dagli atti è emersa una condanna che va oltre le responsabilità che possono essere attribuite alla mia assistita. Ci sono vari elementi controversi».


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