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Cdm, Nordio presenta il ddl sulla procedibilità d’ufficio per i reati commessi con aggravante mafiosa

19 Gennaio 2023 - 18:37 Redazione
Dopo le polemiche per il caso di Palermo, in cui per assenza di querela non si è potuto procedere contro tre persone imputate di sequestro di persona e lesioni aggravate dal metodo mafioso, il ministro della Giustizia presenta la sua proposta ai membri dell'esecutivo

Il Consiglio dei ministri convocato alle 18.30 di oggi, 19 gennaio, a palazzo Chigi, vede all’ordine del giorno un disegno di legge «in materia di procedibilità d’ufficio e di arresto obbligatorio in flagranza». Su iniziativa del guardasigilli, Carlo Nordio, protagonista in mattinata in Aula per le comunicazioni sull’amministrazione della giustizia, il testo all’esame dei membri dell’esecutivo interviene sui reati procedibili solo a querela di parte. L’ex ministra Marta Cartabia, con la riforma del processo penale, aveva previsto l’estensione della lista di reati per cui l’attività inquirente poteva partire solo previa querela della vittima. Nei giorni scorsi, erano scoppiate delle polemiche perché i pm di Palermo avevano dovuto scarcerare degli indagati accusati di sequestro di persona e lesioni con l’aggravante del metodo mafioso. Il ministro Nordio, con il suo disegno di legge – e non un decreto urgente – prevede che la querela non sarà necessaria se sul reato penderà l’aggravante di mafia. «Il Cdm smentisce i detrattori della riforma Cartabia, mette nel cassetto il decreto legge correttivo e si converte ad un “morbido” e tranquillo disegno di legge – ha dichiarato il vicesegretario di Azione Enrico Costa -. Il ministro Nordio è rimasto in silenzio in tutti questi giorni e, con un colpo da maestro, smentisce tutti coloro che, dall’Anm ai giornali che campano sulle inchieste a frange della maggioranza, da giorni definivano la “Cartabia” come un favore ai delinquenti». Esultano gli esponenti di Lega e Fratelli d’Italia. «Nessun obbligo di querela se c’è aggravante mafiosa, se chi commette il reato di lesioni è soggetto a misure di prevenzione e, in caso di flagranza, l’arresto scatta sempre. Lo avevamo annunciato, lo abbiamo fatto», ha scritto su Facebook Andrea Ostellari, sottosegretario leghista alla Giustizia, da tempo in dissenso con la riforma Cartabia. «Il governo di centrodestra colma una grave lacuna che la riforma Cartabia aveva lasciato aperta. Con il presidente Meloni la lotta alla mafia si intensifica sempre di più», ha dichiarato il senatore di Fratelli d’Italia Alberto Balboni, presidente della commissione Affari costituzionali di Palazzo Madama.

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