Tajani in Egitto, l’indignazione di Quartapelle e Bonelli: «Perché non dice la verità? Su Regeni e Zaki rassicurazioni inaffidabili»

La dem e il deputato di Alleanza Verdi Sinistra hanno criticato le parole di ottimismo del capo della Farnesina dopo l’incontro con il presidente al-Sisi

«Tajani non riesce a dire la verità, l’Italia non è affatto soddisfatta della collaborazione con l’Egitto», così la responsabile Europa, Affari internazionali e Cooperazione allo sviluppo del Pd, Lia Quartapelle commenta la visita del ministro degli Esteri a Il Cairo dal presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi. Un incontro avvenuto nell’ambito della duplice missione diplomatica che ha coinvolto anche la premier Giorgia Meloni, in visita ad Algeri. «Il processo Giulio Regeni è bloccato. Patrick Zaki resta in Egitto. Sarebbe stato più onesto, a maggior ragione a tre giorni dall’anniversario di Regeni esprimere l’insoddisfazione del nostro Paese al presidente al Sisi», continua Quartapelle, riferendosi alle parole pronunciate dallo stesso Antonio Tajani dopo l’incontro a Il Cairo.


Nessuna fiducia in al-Sisi

«Sia il presidente sia il ministro degli Esteri mi hanno assicurato la volontà dell’Egitto di rimuovere gli ostacoli che possono creare problemi», ha detto il capo della Farnesina dopo i colloqui, «non c’è stata, devo dirlo agli italiani, nessuna reticenza da parte egiziana». Parole che hanno suscitato un chiaro scetticismo da parte di Quartapelle e provocato reazioni anche nel co-portavoce di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra Angelo Bonelli: «Come può il ministro Tajani sentirsi rassicurato dal Governo egiziano che ha raggirato l’Italia sulla morte di Giulio Regeni?», ha scritto su Facebook. «Lo stesso governo egiziano che non ha mai collaborato con l’Italia e impedito alla magistratura italiana l’accertamento della verità. Un’inchiesta che ha messo sotto accusa il regime di al-Sisi e che ha dato vita in tutto il mondo a un acceso dibattito politico sul coinvolgimento nell’omicidio dei servizi di sicurezza egiziani e dello stesso governo egiziano». Lo scorso 7 novembre era stata la premier Meloni a incontrare il presidente al Sisi a margine della Cop27 a Sharm El-Sheikh. Nel confronto durato più di un’ora il leader egiziano aveva auspicato un nuovo slancio alle relazioni con Roma, incrinatesi dopo la morte di Regeni.


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