Tornano in Italia 60 opere d’arte rubate e vendute negli Usa: patrimonio da 20 milioni di euro – Il video

Tra le opere anche un affresco pompeiano proveniente da scavi clandestini in area vesuviana: l’Ercole fanciullo con serpente, risalente al I secolo d.C

Sono in tutto 60 i reperti archeologici rimpatriati poche ore fa in Italia dagli Stati Uniti, dove erano stati commercializzati da trafficanti di opere d’arte. Un patrimonio dal valore di oltre 20 milioni di dollari che torna a casa grazie alla collaborazione tra i Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC) e il New York County District Attorney’s Office (DAO). Nella sala Spadolini del ministero della Cultura si è svolta la presentazione dei reperti rimpatriati alla presenza anche del ministro Gennaro Sangiuliano. Tra le opere anche un affresco pompeiano proveniente da scavi clandestini in area vesuviana e che raffigura l’Ercole fanciullo con serpente, risalente al I secolo d.C. «Un grande successo contro traffico illecito», commenta il ministro. I beni recuperati sono il frutto del saccheggio di siti archeologici italiani che hanno portato le opere in musei, case private e gallerie di tutto il mondo senza alcun diritto di proprietà. Alcuni reperti erano finiti in collezioni private statunitensi, tra cui anche quella di uno dei più grandi collezionisti di arte antica del mondo al quale è stato imposto un divieto a vita di acquistare antichità. «Quello che presentiamo oggi è frutto di una attività corale di collaborazione internazionale ma tanto deve essere fatto ancora su questo fronte», ha continuato Sangiuliano. «Abbiamo il dovere di garantire la certezza del diritto anche in questo ambito: bisogna fare in modo che le opere ritornino nei luoghi da cui sono state trafugate». E ancora: «La certezza del diritto deve essere garanzia di civiltà e di rispetto delle leggi nazionali ed internazionali, di trattati che impediscono l’esportazione illegale di opere d’arte». Alla presentazione delle opere, insieme al ministro e al Comandante dei Carabinieri TPC, generale Vincenzo Molinese, ha partecipato anche il viceprocuratore del District Attorney’s Office di Manhattan, Matthew Bogdanos. Con loro anche il procuratore aggiunto della Repubblica presso il Tribunale di Roma, Angelantonio Racanelli, il ministro Consigliere per gli affari pubblici dell’Ambasciata degli Stati Uniti a Roma, Christina Tomlinson e l’archeologa Federica Pitzalis, funzionaria del MiC.


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