Il racconto di De Cecco dopo la rapina in casa: «Era iniziata male, scappati per l’allarme: pensavano di trovare di più»

Dice di essere riuscito a mantenere la calma l’imprenditore della pasta, dopo la rapina con sequestro dell’intera famiglia in casa a Montesilvano: «Il mio obiettivo più importante è salvaguardare la famiglia»

Quasi 40 minuti di terrore quelli vissuti dall’imprenditore Saturnino De Cecco e la sua famiglia, rapinati e tenuti in ostaggio da una banda di criminali ieri sera, 23 gennaio, in casa sua. È stato «un momento traumatico», ha raccontato lo stesso De Cecco uscendo dal Comando dei carabinieri di Montesilvano, assieme alla moglie, Sheila D’Isidori. «Quando ti entrano in casa e ti sequestrano la famiglia è grave. Bisogna mantenere la calma, seguire le indicazioni ed essere più accondiscendente possibile. Che è quello che poi ho fatto. Sono stato molto calmo e per fortuna è andata bene». Si considera tutto sommato fortunata anche la moglie di De Cecco, che racconta: «Abbiamo avuto la fortuna che quando la situazione stava precipitando è scattato l’allarme. Si sono spaventati e sono scappati. Ma non era quella l’intenzione. Sarebbero rimasti ancora. Avevano già preso tutto, ma volevano e chiedevano altro». La banda avrebbe rubato orologi, gioielli e una pistola, legalmente detenuta dall’imprenditore: «Pensavano di trovare di più – spiega l’uomo, che racconta di essere stato colpito al volto – ma io gli avevo dato qualsiasi cosa. Si cerca di salvaguardare la famiglia. Il mio obiettivo più importante era quello. Siamo stati fortunati, perché era partita molto male. Erano armati di coltello. Minacciavano di avere delle pistole, ma non le abbiamo viste. Quando qualcosa non gli piaceva mi colpivano».


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