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Il ministro Crosetto: «Putin sta per lanciare l’attacco finale all’Ucraina. Subito le armi o Kiev cadrà»

26 Gennaio 2023 - 06:08 Redazione
Il responsabile della Difesa: Mosca forma 300 mila soldati per mandarli al fronte

Il ministro della Difesa Guido Crosetto lancia l’allarme sulle armi all’Ucraina. E in un’intervista a La Stampa dice che Vladimir Putin è pronto a lanciare l’attacco finale a Kiev. Che potrebbe soccombere se l’Occidente non la aiuta con i carri armati. Dopo l’annuncio del ministro degli Esteri Tajani, tocca all’esponente di FdI nel governo Meloni dare l’avvertimento: «La Russia ha cambiato atteggiamento. È in arrivo una pesante campagna sul terreno. Ci sono 300 mila soldati che Mosca sta formando per inviarli al fronte. L’Ucraina deve compensare la differenza numerica delle forze in campo. È per questo che le loro richieste di sostegno militare sono aumentate». Per questo adesso Volodymyr Zelensky chiede anche i carri armati.

La guerra e le opinioni pubbliche occidentali

Il ministro spiega che la percezione dell’opinione pubblica, in Italia come in Europa, è che la crisi economica sia colpa della guerra in Ucraina: «È quello su cui punta Putin. C’è un terreno su cui la Russia e la Cina hanno un vantaggio rispetto agli altri, specialmente alle nostre democrazie occidentali. Non hanno delle opinioni pubbliche a cui rispondere. I governi democratici occidentali invece devono prendere decisioni che vanno sempre spiegate, condivise e accettate dall’opinione pubblica. È il bello del consenso democratico. Ma in un momento di crisi questo può rappresentare un fattore di debolezza».

L’intervento della Nato

Riguardo invece l’intervento della Nato, chiesto nei giorni scorsi anche da Lucio Caracciolo, Crosetto spiega: «Non si tratta di vincere la guerra. Ma di far capire a Putin che non la può vincere lui. E costringerlo a sedersi al tavolo della pace. Perché non c’è alternativa alla trattativa diplomatica. Segnalo anche che è importante ricordare che la Nato, formalmente, è rimasta fuori dalla guerra. Proprio perché non si è voluto autorizzare il racconto “Nato contro Russia”. Il gruppo che si incontra periodicamente a Ramstein ad esempio ha dentro Paesi Nato, la Ue e Paesi non Nato che appoggiano l’Ucraina. E non è un caso che i russi cerchino di sfidare nazione per nazione chi appoggia l’Ucraina. Con l’Italia in testa».

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