Tank all’Ucraina, telefonata tra i partner occidentali. Stoltenberg: «Abrams, Leopard e Challenger faranno la differenza»

Da Zelensky i ringraziamenti per il sostegno: «Un passo importante sulla via della vittoria»

Dopo l’autorizzazione del governo tedesco all’invio dei suoi carri armati migliori all’Ucraina per impiegarli nel conflitto con la Russia, gli alleati occidentali stanno coordinando la nuova strategia. La presidente del Consiglio ha avuto una telefonata al telefono con il presidente Usa, Joe Biden, il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, il presidente francese, Emmanuel Macron e il premier britannico, Rishi Sunak, per fare il punto sulla situazione in Ucraina. Nel frattempo dalla Casa Bianca Biden ha rilasciato importanti dichiarazioni sull’Ucraina confermando l’invio di 31 carri armati M1 Abrams, sottolineando come l’intervento Usa sia un atto di sostegno nei confronti dell’Ucraina e non di offensiva contro la Russia.


Nato: «Gli Abrams degli Usa possono fare la differenza»

A commentare l’annuncio di Joe Biden sull’invio in Ucraina di 31 potentissimi carri armati M1 Abrams è stato il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg: «Accolgo con grande favore la leadership del presidente americano Joe Biden e degli Stati Uniti nel fornire carri armati Abrams all’Ucraina. Gli alleati Nato sono uniti nel nostro sostegno all’autodifesa dell’Ucraina», ha scritto su Twitter. «Insieme ai Challenger del Regno Unito e ai Leopard 2 della Germania, possono fare una differenza significativa nella guerra contro la Russia».


A ringraziare il presidente americano anche lo stesso Volodymyr Zelensky: «Grazie per un’altra potente decisione, quella di fornire Abrams all’Ucraina». E ancora: «Si tratta di un passo importante sulla via della vittoria. Oggi il mondo libero è unito come mai prima d’ora per un obiettivo comune: la liberazione dell’Ucraina. Stiamo andando avanti».

Anche la Norvegia pronta a inviare carri armati Leopard 2

Anche la Norvegia annuncia l’invio di carri armati Leopard 2 in Ucraina. A dare la notizia il ministro della Difesa Bjorn Arild Gram: «La Norvegia e il governo sostengono la consegna di carri armati all’Ucraina. La Norvegia parteciperà», ha spiegato Gram in un’intervista alla televisione di Stato Nrk. «Si tratta della variante del carro armato Leopard 2 di fabbricazione tedesca in servizio presso l’esercito norvegese», ha aggiunto il ministro, senza però fornire il numero di carri armati che il governo è intenzionato a inviare a Kiev.

L’Ucraina riceverà i Leopard 2

La Germania ha autorizzato l’invio di carri armati Leopard 2 all’Ucraina. «Sono sinceramente grato al Cancelliere Olaf Scholz e ai nostri amici in Germania», ha scritto in un tweet il presidente ucraino ringraziando Berlino. Il governo tedesco ha autorizzato l’operazione, che verrà portata avanti su due binari. Berlino, oltre a sbloccare l’autorizzazione della cessione dei Leopard di sua produzione in possesso di altri Paesi – come ha confermato formalmente questa mattina in una nota la cancelleria – si appresta a inviare essa stessa 14 tank, come annunciato da Olaf Scholz oggi al suo gabinetto e come dovrebbe confermare al Bundestag. Già ieri, 24 gennaio, erano filtrate le notizie sul doppio ok di Usa e Germania all’invio dei propri migliori carri armati all’Ucraina – gli Abrams per i primi, i Leopard 2 per i secondi. Secondo il Der Spiegel saranno 80 in tutto, da dividere in due battaglioni di 40 veicoli, i tank che riceverà l’Ucraina dai paesi Nato.

Kiev già guarda avanti

Il ministro degli Esteri ucraino ha pubblicamente ringraziato anche la vicina Polonia, con la quale condivide oltre 500 chilometri di confine. Varsavia è stata tra i Paesi che più ha spinto perché la Germania autorizzasse l’invio dei tank. «Ho avuto una telefonata con il ministro degli Esteri polacco) Zbigniew Rau e ho ringraziato la Polonia che è stato il primo Paese ad annunciare pubblicamente la consegna del Leopard 2, contribuendo così in modo cruciale alla formazione della coalizione di carri armati», ha scritto su Twitter Dmytro Kuleba, che ha poi elencato gli obiettivi di Kiev nel prossimo futuro: «Aerei da combattimento di tipo occidentale, sanzioni, attuazione della formula di pace».

La scelta degli Usa e la reazione del Cremlino

Secondo la Cnn, che cita due funzionari della Casa Bianca, gli Stati Uniti si accingerebbero a sbloccare già questa settimana l’invio di 30 Abrams. Non si è fatta attendere la risposta del presidente della Federazione russa Vladimir Putin, che ha definito truppe di occupazione quelle di stanza in Germania. E ad “accogliere” il doppio annuncio dell’invio dei tank cè anche il portavoce del Cremlino. I carri armati americani Abrams in Ucraina «bruceranno nello stesso modo degli altri», ha detto stamattina Dmitry Peskov citato dall’agenzia Interfax. «Sono convinto che molti specialisti comprendano l’assurdità di tale invio», ha detto Peskov. «Sotto l’aspetto tecnologico questo è un piano abbastanza fallimentare, e soprattutto una chiara sopravvalutazione del potenziale che andrà ad aggiungersi alle forze armate ucraine». «Tutto questo – ha affermato ancora Peskov – ricadrà prima di tutto sulle spalle di quelli che in Europa pagano le tasse mentre gli americani come sempre come minimo non subiranno perdite, ma molto probabilmente ne trarranno profitto».

Prepararsi al peggio

«Confermo ufficialmente che un’escalation interna della guerra in Russia è inevitabile. E saranno effettuati attacchi diversi contro obiettivi diversi. Perché, da chi e per quale scopo è un’altra questione, e non ne possiamo discutere oggi. Mancano le informazioni sufficienti». Lo ha detto oggi Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in un’intervista al blogger Michael Nucky, citata dal sito ucraino Unian. Podolyak ha sottolineato che le forze armate ucraine non stanno attaccando la Russia, ma che i russi, anche nelle grandi città, potranno «sentire la guerra». «La logica della guerra e l’escalation all’interno della Russia saranno inevitabili. Città degradate e pigre come Mosca, San Pietroburgo, Ekaterinburg che pensano di vivere in una realtà diversa, vedranno questo», ha spiegato il funzionario. E ha sottolineato che l’imminente escalation in Russia è un problema interno del Paese aggressore, che sorgerà a causa «dell’infantilismo della leadership del Cremlino», ha aggiunto Podolyak. Immediata la risposta del Cremlino, sempre per bocca del portavoce Dmitry Peskov. Le dichiarazioni di Mikhaylo Podolyak, ha detto Peskov, sono non fanno che confermare la correttezza della decisione di Mosca di avviare l’operazione militare in Ucraina «per proteggerci da questo pericolo». Peskov, in proposito, ha rievocato i presunti “attacchi terroristici” orditi da Kiev nei mesi passati, come l’esplosione mortale nell’agosto scorso vicino a Mosca dell’auto di Darya Dugina, figlia del noto ideologo Alexander considerato vicino al regime di Vladimir Putin.

Foto di copertina: EPA/CLEMENS BILAN

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